Daniele Gatti che in questi giorni è impegnato a Roma, Santa Cecilia, con un programma di Lieder - a proposito, caro Andrea Penna, Lieder si scrive con l'iniziale maiuscola. Credevo fosse solo ignoranza del titolista che lo scrive con la minuscola, invece lo scrivi anche tu nel corso del tua intervista - intervistato da La repubblica confessa di trovarsi molto bene a Roma che con le sue due 'cattedrali della musica', l'Accademia e l'Opera, dimostra di non arrendersi al Covid nonostante la chiusura, e che le orchestre suonano così bene che si potrebbe dire che suonano come 'fosse l'ultimo loro concerto', cioè con dedizione e partecipazione massime.
Questo ci fa felici, perchè, sebbene sia utile e salutare che le orchestre continuino a suonare, nonostante tutto, dobbiamo ammettere che facile non è, suonare senza pubblico presente in sala, per buona parte della stagione. Nonostante tutto, devono continuare a suonare per non impigrirsi e non apparire al loro primo concerto con pubblico, quando sarà, come fosse il loro 'primo concerto'.
Ha detto anche delle rivalità fra Milano e Roma. Di tanto in tanto si tirano in ballo, ma servono solo per alimentare le chiacchiere da salotto. Ed ha rivelato che nelle prossime settimane volerà, anzi andrà in macchina per evitare contagi, a Berlino, alla Filarmonica, e poi in Spagna per altri concerti, sempre senza pubblico.
Intanto, come si vede, tutto il mondo musicale continua a lavorare, alimentando il catalogo musicale tv, e continuerà a farlo ancora per parecchio tempo, fino a quando questo dannato virus non sarà ridotto all'inefficienza dall'offensiva vaccinale.
Ma poi Gatti discetta delle modalità con cui la musica è ripresa. E, a mo' di esempio, cita i casi che a Roma l'hanno visto protagonista, dal Concerto al Quirinale, nei giardini, per la Festa della Repubblica, ai concerti ceciliani di questi giorni, per i quali Lui ha scelto sempre repertori che non comportavano una massa enorme di strumentisti e cantanti, ben sapendo dei pericoli che avrebbero corso, causa 'non distanziamento' ed 'affollamento' in palcoscenico.
Regola sacrosanta che il celebrato Teatro Regio di Parma, la cui direttrice è osannata un giorno sì e l'altro pure, ed il direttore Michele Mariotti, anche lui osannatissimo, che ha inaugurato la stagione, non hanno inteso osservare, precauzionalmente, quando hanno deciso di mettere in programma la Nona di Beethoven. Sinfonia che ha bisogno di orchestra solisti e coro in numero considerevole. Evidentemente a Parma il Covid non miete così tante vittime da farli ragionare sul da farsi. E speriamo che la Nona sia passata senza creare problemi, 'sanitari' s'intende.
P.S.
Nei prossimi giorni, appena possibile, torneremo a parlare di teatri e orchestre, chiusi e silenziati.
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