domenica 10 gennaio 2021

Come ti trasformo la profonda, grande umanità di Papa Francesco in una fiction. Intervista mondiale al Papa del Tg5 con colonna sonora inutile e fuori luogo

 In fondo non c'è da meravigliarsi - mentre c'è da protestare !- se anche una intervista, in esclusiva mondiale, al Papa, venga trasformata in una sorta di colonna sonora, appesantita da una seconda colonna sonora ( magari era di Mons. Frisina? peggio ancora) a corredo di immagini che  ci hanno fatto vedere le ferite profonde dell'umanità di oggi. Il pensiero trasformato in fiction.

La logica del mercato di una televisione commerciale produce anche simili frutti marci.

 Tre quarti d'ora in cui il Papa,  rispondendo alle domande del giornalista,  ha sintetizzato il suo pensiero, già esposto con maggiore articolazione nelle sue più recenti encicliche e negli altri documenti ufficiali, e che ha voluto sintetizzare nelle parole d'ordine: vicinanza, condivisione, noi, unità, disturbate da quella invadente colonna sonora e dal corredo inutile delle immagini che tutti conosciamo e che non sono state riprese per allungare il brodo, perchè il Papa ha parlato per tutto il tempo, non eludendo nessuna domanda, neanche quelle sulla crisi americana, sulla pandemia, sui vaccini ecc... 

L'invasività sia della musica di sottofondo che delle immagini  va rifiutata, non accettata supinamente. Non si può accettare nè si deve consentire, non protestando,  che  in qualunque momento, quale che sia l'occupazione alla quale si sta attendendo, ci debba essere la musica di sottofondo. Il silenzio, non la musica di sottofondo, invita alla riflessione,  favorisce il colloquio, aiuta nell'ascolto.

 Questo avrebbero dovuto capirlo anche quelli di Mediaset. Ora è tardi, servirà per un'altra volta. Chi ha preso la decisione di illustrare l'intervista in cui il papa spiega come vorrebbe il mondo, non ha capito che era molto più interessante di tutte quelle immagini con le quali si è pensato di impreziosire il colloquio con il papa, come non fosse abbastanza prezioso. Mentre lo era! 

 Infine, permetteteci di sottolineare una parola d'ordine, che ci ha particolarmente colpiti: concretezza. Nel momento in cui l'umanità attraversa tempi bui non c'è tempo e non si possono disperdere energie in discorsi ideali. Occorre concretezza. L'umanità sta attraversando problemi concreti; esige, di conseguenza, soluzioni concrete. Individuare i bisogni, approntare soluzioni concrete. Fatti non parole. Il tempo presente lo esige. 

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