Il consiglio di indirizzo, organo amministrativo dell'Opera di Firenze, presieduto dal sindaco Dario Nardella, ha deciso per il dopo Bianchi, il sovrintendente che ha rassegnato anzitempo le dimissioni, per tornare al suo lavoro di avvocato 'più remurato e più soddisfacente'.
Ha proposto al ministro Franceschini, per la ratifica della nomina, il nome di Cristiano Chiarot, sovrintendente della Fenice, e presidente dell'An.Fo.Ls.
Chiarot ha ottenuto all'interno del Consiglio, maggiori consensi degli altri due contendenti/ candidati. Alberto Triola, direttore generale dell'Opera di Firenze (lui era il candidato proposto nel caso si fosse adottata una 'soluzione interna' , ma che ora resta al suo posto, nonostante si sia sbracciato da sempre per la prima carica del teatro) e Nicola Sani, che sarebbe stato tolto al Teatro Comunale di Bologna che attraversa da mesi un guado pericoloso. Lo si voleva rimuovere per premiarlo, ma di cosa non si sa, o per toglierlo dai guai che non è riuscito a risolvere, tenendolo ancora a galla, brazie ai suoi non tanto occulti sponsor.
Perchè Chiarot? Perchè arriva dalla fondazione veneziana carico di onori e con la fama di buono, anzi ottimo, amministratore, da cinque/sei anni circa. In effetti La Fenice ha i conti in ordine da tempo e, nella sua programmazione, ha saputo mettere insieme il repertorio con le novità. Ma c'è un però. Venezia è un porto di mare ed ha un teatro abbastanza piccolo, 1000 posti. Firenze, pur meta di tanti turisti, non ha lo stesso appeal di Venezia, ed ha un teatro grande quasi il doppio, che non è facile riempire quasi ogni sera in cui c'è spettacolo, se si vuole risanare il bilancio. Ed ha, da non sottovalutare, un teatro ancora da terminare.
Chiarot, già candidato dopo Lissner alla Scala, ed anche all'Opera di Roma prima di Fuortes, nonostante a fine mandato a Firenze sia in età di pensione, potrebbe coronare, se dovesse continuare la sua fama di buon amministratore, proprio alla Scala, dopo Pereira. Ma Firenze , anche sotto questo profilo, non è Venezia. Bianchi esce di scena perchè il suo teatro ha grossi guai che lui non è riuscito evidentemente a risolvere e che ora Chiarot si troverà davanti non appena si trasferirà.
Si trasferirà da solo? Negli altri casi sopra citati era certo che non si sarebbe trasferito da solo. Questo non è dato sapere. A Firenze, intanto, troverà il suo ex segretario artistico, Pierangelo Conte, ora nell'incarico, di fatto, di direttore artistico e pure il direttore musicale, Fabio Luisi, che a Capodanno scorso ha diretto l'ormai celebre Concerto di Capodanno, trasmesso in diretta da Rai 1, un concerto ormai famoso e consolidato nel favore del pubblico che, però, negli ultimi anni, per scelte sbagliate della direzione artistica, ha visto diminuire sensibilmente il pubblico televisivo, arrivato poco sopra i 4 milioni, mentre fino a tre anni fa toccava i 4.500.000. E il Concerto di Capodanno dovrà lasciarlo in dotazione a venezia, anche se- è noto- non è stato lui a inventarlo, o portarcelo, e curarne il successo.
Forse Chiarot vorrà portarsi con sè Ortombina, il direttore artistico, con il quale, da quel che si sa, i rapporti non sono mai stati idilliaci ma che, nonostante tutto, ha fatto sempre da spalla al sovrin tendente. Così forse Conte potrebbe tornare, anche se dopo appena qualche anno, e se lo volesse, nella sua Venezia.
Ma potrebbe anche essere, ulteriore ipotesi, che Firenze si trasformi da trono di gloria in tomba per Chiarot, incapace in un teatro assai complicato di rimettere ordine, al punto da fargli lasciare Firenze per tornarsene a casa, prima ancora della fine del suo incarico... e addio sogni di gloria.
Intanto la prima visita a Firenze di Chiarot coinciderebbe con lo sciopero nazionale e relativa manifestazione delle fondazioni liriche italiane proprio a Firenze. Una bella accoglienza che dovrebbe far riflettere il nuovo aitante sovrintendente.
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