martedì 21 marzo 2017

Sui muri dell'arcivescovado di Locri sì, al Colosseo no. Le vergogne di Franceschini

Avete visto quanto poco tempo ci hanno messo a Locri, per cancellare quelle scritte ingiuriose all'indirizzo di Don Ciotti - sbirro gli hanno scritto! - dopo che lui, il Presidente della repubblica,ma anche il Vescovo, mons. Oliva, avevano apertamente condannato la mafia, nel corso di uan manifestazione per promuovere la legalità e la giornata - che si celebra proprio oggi primo giorno di primavera-  per non dimenticare le vittime di mafia. Appena chiamata in causa la mafia ha risposto immediatamente nella notte - come fanno tutti i vigliacchi, ma forse in questo caso delle telecamere di sorveglianza potrebbero aver ripreso i volti di quegli infami! - con quelle scritte ingiuriose. All'indomani, accortisi delle scritte, le hanno immediatamente fatte rimuovere, anzi cancellare con vernice bianca. E, in poche ore quei muri sono tornati bianchi come non sarà mai la coscienza ed anche la fedina penale dei mafiosi.

 A Roma, nel centralissimo rione dove hanno sede i Fori, il Colosseo, e pure la Domus Aurea, il Palatino ecc... ecc... insomma nel centro del mondo è accaduto l'altro ieri che un ubriaco al volante di una macchina è finito contro un muro di cinta a due passi -due passi veramente - dal Colosseo. Oggi i giornali hanno mostrato la foto. Ma pensate che Franceschini, che si vorrebbe annetere il Colosseo per fregarsi la ricca dotazione che deriva dallo sbigliettamento, abbia pensato di far immediatamente restaurare quel muretto?  Quando mai. Scommettiamo che passeranno giorni se non settimane o mesi prima che venga ricostruito, quando basterebbero due operai per rifarlo in poche ore?

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