Se amate la cultura e soprattutto tenete alla vostra salute mentale ed anche fisica, evitate su Rai 5 la trasmissione settimanale, per fortuna in seconda serata, 'Terza Pagina' di cui è autore e conduttore Armando Massarenti, responsabile del 'Domenicale' del Sole 24 Ore.
Se invece non tenete alla vostra salute, ed anzi vi piace il rischio, anche se così facendo mettete seriamente in pericolo la vostra stessa esistenza, allora accendete la tv, sintonizzatevi su Rai 5, ogni venerdì - la scelta del giorno 'di passione' non è casuale - e adagiatevi sul letto, mettetevi accanto ossigeno e stimolanti, ed aspettate di riprendervi, a fine trasmissione, se avete superato quelle 'rapide' dell'intelligenza.
Massarenti, bravo responsabile del settimanale culturale del Sole 24 Ore - che forse anche per quello, ma dal punto di vista economico, è in grave crisi - è la negazione assoluta del presentatore televisivo. ieri sera era in compagnia di Moni Ovadia. Il racconto delle tre notizie settimanali di rilievo nel settore culturale, procedeva vivace come la recita del rosario fra anziani. Stesso tono, stesso sguardo, e quell'unica volta che ha accennato un sorriso a mezza bocca, qualcuno da dietro la telecamera deve averlo ripreso, consigliandogli di non strafare. A Rai 5- ma è costume diffuso anche altrove - pensano che se uno sa fare bene una cosa, sicuramente deve saperne fare mille altre, altrettanto bene. E così, la cosiddetta rete 'culturale' affonda.
Noi abbiamo resistito, altrimenti non potremmo ora scriverne, ma non costituiamo un precedente, e non facciamo numero, perché la nostra resistenza paziente è senza limiti. Ma pensiamo a
quella decina di telespettatori - sicuramente non più di qualche decina - che seguono la trasmissione, fra le quali ci sono certamente i più devoti fra i collaboratori del giornale di Massarenti. Tolti quelli del 'Domenciale', ai quali penserà Massarenti, per tutti i pochi altri temiamo per la loro salute.
Nei giorni scorsi due autorevoli commentatori televisivi si sono occupati di 'cultura e tv'. Uno è Grasso, sul Corriere, che ancora una volta ha manifestato la sua smodata passione per Camurri, qualunque cosa faccia in tv. Mentre, quando legge le pagine culturali a Radio 3 - che Grasso non ascolta - dimentica di stare alla radio, e pensa invece al suo interlocutore ideale, unico, tipo Scaraffia. Con il quale solo amerebbe fare quattro chiacchiere 'culturali', non potrebbe farne con altri, perché solo loro due si divertono e capiscono.
Il secondo è il cattivissimo critico dell'Espresso, Riccardo Bocca, che ha invitato i dirigenti Rai a dare più spazio a Bollani, che è fra i pochissimi in grado di sostenere una intera trasmissione sulla mucia che non è la canzonetta. Perchè allora mandarlo ad ore inusitate? Rischiate gente, mettete Bollani in prima serata. Perchè non può essere che per la Rai la musica sia solo le canzonette. Che palle! Alzate il tono ed anche la qualità - esorta Bocca
Proprio raccogliendo l'invito di Bocca, lanciamo anche noi una proposta: perchè in tv non ripropongono le famose e seguitissime trasmissioni del ciclo 'All'Opera!', condotto da Antonio Lubrano sui Rai 1? E perchè sia Grasso che Bocca nè in questa occasione nè in altre hanno mai citato quella famosa seguitissima trasmissione che, dopo sei cicli (annuali), venne chiusa per la ben nota imbecillità e per l' analfabetismo degli dirigenti Rai del tempo, che non difetta neanche agli attuali critici televisivi ?
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