Il 27 gennaio ed il 21 marzo, di anni differenti, per i i cultori della musica sono due giorni sacri, fissati indelebilmente nella memoria.
Il 27 gennaio è il genetliaco di Wolfgang Amadeus Mozart (1756); il 21 marzo, primo giorno di primavera, quello di Johann Sebastian Bach (1685). Due giorni che non sono come tanti altri, perché nacquero due musicisti che come tutti gli altri non sono. Due autentici geni, fari di arte.
E fari anche di civiltà, considerando, per la singolare coincidenza, due fatti legati a quei due giorni.
Il 27 gennaio 1945 l'Armata rossa entra nel più tragicamente famoso campo di concentramento e scopre l'orrore nazista. Quel giorno è diventato, in seguito, il 'giorno della memoria', del ricordo dell'orrore ed anche il giorno del monito all'umanità perché non si ripeta mai più. Mozart ha consentito nel giorno della sua nascita - ci piace pensarlo - che si scoprisse l'eccidio e imparassimo da quelle tragica scoperta a non ricadere nell'orrore.
Come ci piace pensarlo anche per il 21 marzo. Da quest'anno, 2017, per decisione recentissima del Parlamento Italiano, il 21 marzo si celebrerà il 'giorno del ricordo delle vittime della mafia', proprio nel genetliaco di Bach. Un ricordo che deve servire a non dimenticare gli eroi caduti in nome della civiltà e ad inaugurare una nuova primavera per la società umana.
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