sabato 18 marzo 2017

Di Maio (Di Pejo) e Di Battista (Di Batosta) che fanno, tacciono su Genova e sulla cena 'aggratis' della Raggi?

Che fanno stanno zitti per la vergogna?  A parte la comicità delle cosiddette 'comunarie' - a Genova sia ben chiaro a tutti  che hanno votato nientemeno che 380 per la prima eletta e 360 per il secondo, insomma parenti ed amici, un pleibiscito! non è comico?- è accaduto che Grillo, che è al disopra del voto in rete, abbia tolto il simbolo delle sue stelle cadenti, alla vincitrice, per la ragione che sulla sua pagina social aveva spesso criticato i vertici del Movimento, ed aveva perfino osato esprimere solidarietà a Pizzarotti e ad altri proscritti, e abbia dichiarato vincitore il secondo votato: un cantante in forza nell'orchestra del Teatro Carlo Felice, dunque strumentista ( trombone del Movimento?). Il quale ha pensato bene, con i chiari di luna del teatro genovese, di darsi alla politica che certamente gli renderà più e meglio della musica e del canto.
 Grillo ha compiuto un'azione di forza ma ha chiesto al movimento di fidarsi di lui, perché lui  'sa cosa fare, cosa ha fatto'. Alla faccia della democrazia e del rispetto del voto popolare, per quanto 'familiare' o poco più delle comunarie genovesi, affatto popolare.

 A Roma accade che la Raggi con un suo amico, od ospite o quel che sia, si sia recata per la cena in un ristorante del centro. Alla fine della cena il proprietario è andato a salutarla, ringraziandola di   aver scelto il suo ristorante. La sindaca ha preso tale atto di cortesia come una cena ' a sbafo'; s'è alzata, ha salutato a sua volta ed è andata via. Chi  le aveva detto che la cena era offerta dal padrone del ristorante? Anche l'avesse fatto dichiaratamente, Lei non avrebbe dovuto accettare, avrebbe dovuto pagare ed andar via con la ricevuta o fattura. Invece no. L'ha scoperto il settimanale Oggi al quale la storia l'ha rivelata il cuoco del ristorante, manifestando il disappunto del padrone del locale che mai e poi mai aveva pensato di ospitare a cena gratuitamente la sindaca. Ci siamo dimenticati del caso Marino, che a differenza di quel che ha fatto la Raggi, non usciva senza pagare; però pagava con la carta del Comune come fosse una cena di lavoro, mentre  era a mangiare con i suoi familiari?

 Mai accettare una cena gratis. A noi, più modestamente, è accaduto tante volte negli anni passati, dal 1999 al 2004, in giro per l'Italia per la registrazione della trasmissione di Rai 1 'All'Opera!' in compagnia di Antonio Lubrano. Molte volte, gli osti, riconosciuto il noto presentatore, venivano a dirci che eravamo ospiti del ristorante. Noi mai e poi mai abbiamo accettato, abbiamo sempre pagato e siamo andati via con la ricevuta. Purtroppo ai nuovi arrivati può accadere di inciampare in simili errori. Gravissimi.

Di tutto questo il premier 'Di Pejo' ed il vice premier 'Di Batosta'- premier e vice premier nei desideri loro, ma non siamo sicuri se anche nella testa del comico genovese - tacciono, anzi dopo l'incitazione alla violenza, da ogni parte stigmatizzata, la coppia, sembra essere partita per la legione straniera. Non si fa vedere in giro.

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