giovedì 16 marzo 2017

Barbareschi accusa e getta la spugna: a fine stagione chiudo l'Eliseo! Franceschini e Raggi non possono chiamarsi fuori

Il teatro Eliseo, che negli ultimi anni, con la gestione di Luca Barbareschi, sembrava essere tornato agli antichi splendori: spettacoli di qualità, aumento della programmazione, e tutto esaurito per quasi tutti gli spettacoli,  oltre il restauro delle sale, è sull'orlo del precipizio finanziario!
 Il teatro che ha una programmazione più ricca del Piccolo di Milano o dell'Argentina di Roma - tanto per fare due esempi - ed anche più pubblico, dal Ministero, attraverso il FUS, riceve un contributo di appena 480.000 Euro.
Nell'ultimo decreto 'milleproroghe', gli illuminati parlamentari amanti della cultura e dei tesori italiani, avevamo inserito uno stanziamento speciale per l'Eliseo di 4.000.000 di Euro per gli ultimi tre anni. Passato alla Camera, era saltato al Senato e... buonanotte ai suonatori!

Barbareschi se la prende con il ministero di Franceschini e dà la colpa al suo 'gabinetto' - come si vede c'è sempre un 'cesso' di mezzo!- accusandolo di distrazione colpevole. Franceschini dal canto suo dice di comprendere le lamentele, ma le leggi son leggi. Bella faccia tosta!

Alla fine della storia chi se la deve prendere in quel posto è il pubblico che, riempiendolo quasi ogni sera, aveva mostrato di gradire la programmazione di uno dei teatri più antichi della capitale.

Ma questa storia dimostra chiaramente un altro  fatto e cioè che le istituzioni culturali senza un adeguato contributo dello Stato- qualora non venga sperperato ! - non possono proseguire la loro attività che sebbene non procuri profitti in termini esclusivamente economici,  arricchisce civilmente e fa crescere un popolo.

E richiama alla mente un altro caso che solo ora dopo oltre vent'anni di resistenze e lotte, sembra giunto a soluzione, quello dell'Orchestra 'G.Verdi' di Milano, che un capo di gabinetto dello stesso ministero, nome e cognome: Salvo Nastasi, non si è premurato di risolvere. Anche in quel caso l'orchestra aveva una produttività superiore a qualunque altra in Italia, aveva più pubblico di qualunque altra, ma di finanziamenti del Ministero neanche a parlarne, per  una contestazione burocratica  da paese dell'assurdo: non ti finanzio perché non sei in regola con i versamenti di legge - diceva il Ministero. Ma se  tu non ci dai i finanziamenti che ci spettano, come facciamo a versare i contributi di legge - rispondeva Milano? E così si è andati avanti per oltre vent'anni fino a quando la faccenda è stata risolta. Non poteva essere risolta prima?

Non sarà che anche nel caso dell'Eliseo, quel capo di gabinetto, integerrimo - magari lo fosse e lo fosse con tutti ed in ogni occasione - è lo stesso  che ha tenuto per vent'anni 'a bagno maria', con grandi problemi per i giovani musicisti, l'Orchestra Verdi di Milano?

Sembra perfino inutile aggiungere che dei nuovi barbari - Pentastellati - insediati al Campidoglio nessuno mai ha avuto il tempo e l'interesse per affacciarsi all'Eliseo.

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