sabato 28 maggio 2016

Precisazione a proposito dell'assunzione, con contratto triennale, del pensionato Renato Bossa all'Ufficio stampa dell'Opera di Roma

Ci ha fatto notare un nostro amico addentro alla normativa del lavoro, che la Rai - dove Verdelli non ha potuto assumere il pensionato Merlo, come suo vice - è una società molto diversa, sotto il profilo giuridico, dal Teatro dell'Opera. La Rai, infatti, è una spa, di proprietà al 98%, del Tesoro, dunque un ente pubblico; mentre l'Opera di Roma, è una  fondazione di diritto privato,  anche se finanziata per la maggior parte dallo Stato.
E dunque ciò che non si può fare in Rai, perché si contravverrebbe alla Legge Madia, si può fare all'Opera, assumendo un pensionato come responsabile dell'Ufficio Stampa. Di conseguenza nessuna irregolarità, sotto il profilo giuridico normativo.
Resta però il fatto della inopportunità - e le ragioni non c'è bisogno che le elenchiamo - che per riempire la casella dell'Ufficio stampa, il sovrintendente Fuortes, che si riempie sempre la bocca della parola 'giovani' ed anche il teatro riempie, dove possibile, di figure apicali 'giovani', ricorra ad uno che di anni ne ha già sessantasette (67), come Renato Bossa. O no?

Ma al nostro amico che ci ha fatto notare quanto abbiamo appena detto, vogliamo sottoporre una questione che fa al nostro caso. E cioè  la nomina di Paola Baratta, anzi la sua  riconferma - inclusa nell'ultima legge finanziaria (decreto cosiddetto 'milleproroghe' che autorizza cose che normalmente non sarebbero consentite) - alla presidenza della Biennale di Venezia.
Nel sito della istituzione veneziana si legge che il Presidente Baratta, pensionato e settantaseienne (76), che presiederà la Biennale per il prossimo quinquennio, presta la sua opera GRATUITAMENTE.
Sì, è vero, c'è differenza fra Baratta  che viene nominato dal Governo e Bossa che, invece, lo ha nominato Fuortes. Ma la Biennale sotto il profilo giuridico non è più simile all'Opera di Roma che alla Rai? Ed allora perché Baratta lavora gratis? E'stato costretto a farlo dalla legislazione vigente in materia di lavoro, altrimenti non avrebbe potuto essere riconfermato, o l'ha fatto 'sua sponte', tanto di soldi ne ha abbastanza, pur di restare al vertice della nota istituzione veneziana, che nel suo statuto dice espressamente:
                                   
                                                                                                                            Biennale di venezia. St
Art. 2 (Personalità giuridica). - 1. La "Fondazione La Biennale di Venezia", di seguito denominata "Fondazione", alla quale si riconosce preminente interesse nazionale, ha personalità giuridica di diritto privato ed e' disciplinata, per quanto non espressamente previsto dal presente decreto, dal codice civile e dalle disposizioni di attuazione del codice medesimo".
                 E allora come la mettiamo? Dove sta la differenza con l'Opera di Roma?
 Perchè in due fondazioni di diritto privato, due comportamenti diversi? In una il presidente,  pensionato, per restare presidente lavora gratis, nell'altra il capo ufficio stampa, pensionato anch'egli, viene assunto con contratto triennale, retribuito. Tutto normale?

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