sabato 28 maggio 2016

Vestirsi in maniera consona al momento ed al ruolo. Circolare Rai

Che ci si debba vestire,  tutti, sempre, in ogni luogo ed in ogni circostanza, e perciò anche in Rai, in maniera consona al momento ed al ruolo, è perfino superfluo rammentarlo. Ma se in Rai qualcuno ha ritenuto di farlo, qualche ragione ci sarà. Anche se  l'ultimo che avrebbe dovuto prendere l'iniziativa, fregando tutti sul tempo, è stato il direttore di Rai Parlamento.
Perchè lui no?  Perchè nel corso della giornata fa due  mini notiziari di due o tre minuti cadauno, ma ha una struttura propria, e nonostante la quale, i suoi giornalisti sono capaci di infilare spesso  papere su papere anche in quei due o tre minuti; e perciò non aveva bisogno di proclami, li chiamava a raccolta nelle ore libere dal lavoro - che sono la gran parte della giornata - e glielo diceva uno per uno.
Ma che ce ne fosse bisogno non c'è dubbio, tanto che subito la Bignardi ci ha messo del suo. Che c'è di strano a chiedere a tutti di presentarsi in abiti non vistosi, senza gioielli appariscenti, quando si legge il telegiornale al mattino, o  non inguainati  in abiti di lattice superaderenti e supermodellanti per il telegiornale di mezzogiorno, e non  con mise da gran sera per darci le notizie sul traffico? Che bisogno c'è? C'è bisogno. Noi stessi, tante volte, guardando questa o quella trasmissione, questo o quel telegiornale, ci siamo chiesti: ma chi l'ha vestito/a?
 Gli esempi sono tantissimi. Non più tardi di un mese fa, una giornalista del tg regionale del Lazio s'è presentata con una camicia molto sbottonata sulla quale era appuntato il microfonino, e  poco è mancato che le si scoprisse il seno. Quando è troppo...
 Se ci viene da ridire anche della Hunziker che l'altra sera presentando, su Canale 5, il concerto di Bocelli, aveva tre quarti di seno, scolpito , in bella mostra, perchè non dovremmo farlo per presentatrici e giornaliste ( le donne si sa esagerano più degli uomini, i quali, semmai, sembrano appena giunti in città dalla campagna, nel senso che molto spesso non hanno nessuna idea di come ci si vesta) che si presentano in video con addosso il primo vestito che gli è capitato, o sembrano già vestite per la soirée mondana alla quale sono state invitate dopo la trasmissionre?
 E perciò non capiamo la maghetta Merlino che rivendicando l'autonomia nel vestito e nei tachi, altissimi sempre, vuole che noi ci accorgiamo, anche chiudendo gli occhi, della sua bravura e solo per questa l'apprezziamo. Sì, maghetta, però... senza esagerare.
 Un discorso a parte, infine, merita, poi il cambio di studio di luci di grafica che ad ogni cambio di direzione in Rai, e quindi anche ora, ci viene proposto. Come a dire: se non vi siete ancora accorti che qualcosa è cambiato ( e in molti casi è duro accorgersi di un cambiamento che non c'è stato!) vi costringiamo noi, con studio luci, grafica nuovi nuovissimi.

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