Questa sera al Teatro Argentina si inaugura il festival di 'Teatro Contemporaneo' ideato da Giorgio Battistelli per l'Opera di Roma, allo scopo di riportare Roma la centro della cultura innovativa internazionale - come ha spiegato Fuortes. Intento ottimo, niente da dire. Presenti esecutori ospiti internazionali. Con una sola eccezione.
Questa sera per la serata inaugurale arriva da Francoforte l'Ensemble Modern per Nero su Bianco di Heiner Goebbels; più avanti, un altro complesso straniero ( Ensemble Aleph) per la serata dedicata a Drouet; e, verso gli ultimi giorni, per l'unica vera proposta operistica, Proserpina, in prima italiana, di Wolfgang Rihm, l'Opera mette a disposizione orchestra e coro del teatro.
Domani sera, invece, in collaborazione con l'Accademia di Santa Cecilia, all'Auditorium, nel 'Teatro Studio' (mai sito fu più appropriato alle condizioni della serata), viene riproposta La Passion selon Sade, omaggio a Sylvano Bussotti, ottantacinquenne, con un opera sperimentale di cinquant'anni fa.
Ma solo per questa serata, che vuole rinfrescare la memoria su una delle produzioni che a suo tempo fece scandalo, l'Opera di Roma non ritiene di dover ricorrere a professionisti in carriera e magari anche noti. Infatti, tolti il direttore ( Marcello Panni) ed il soprano ( Alda Caiello), per l' ensemble strumentale ( Ensemble Novecento, creato per l'occasione) prende gli strumentisti direttamente dalle aule dei Corsi di perfezionamento dell'Accademia di Santa Cecilia; ed altrettanto fa per la regia, scene costumi e luci, ricorrendo agli allievi del Progetto 'Fabrica.Young Artists Program' del Teatro dell'Opera di Roma.
Insomma per Bussotti non c'erano più soldi? O Bussotti non meritava, come tutti gli altri, interpreti già collaudati?
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