Sono certamente rari i casi in cui un istituto di formazione fa notizia per gravi fatti. E i Conservatori di musica - quante volte ce lo siamo detti, riflettendo sui fatti e sulla vita di ogni giorno del Conservatorio Casella, nel quale abbiamo insegnato per anni - sembravano appartenere ad un pianeta nel quale la vita scorre tranquilla e serena, ed i suoi abitanti - gli allievi, naturalmente - si dedicano anima e corpo alla musica.
Ma qualche volta , sebbene raramente, il destino crudele può abbattersi anche su un Conservatorio, come ha fatto appena due giorni fa, quando si è diffusa al notizia che quella ragazza di Roma, ventidue anni, che quasi giornalmente prendeva l'autobus per recarsi a L'Aquila, dove studiava flauto in Conservatorio, era stata bruciata viva dal suo fidanzato assassino. Tragico finale di una storia cominciata come tante altre, con frasi d'amore, baci e cuoricini a volontà sui telefonini.
In Conservatorio questa tragica storia non può non aver generato sgomento, specie fra i compagni di scuola che Sara conoscevano bene. E pure, sul sito del Conservatorio, dove in prima pagina è sbattuta la anomala situazione della elezione del prossimo direttore, con candidato unico - il direttore uscente! - neanche una riga si legge a ricordare la povera ragazza, o una parola sola di partecipazione al lutto della famiglia che non può non essere anche il lutto del Conservatorio.
Dove qualche altro, seppur raro, evento luttuoso c'è stato negli anni passati. A seguito del terremoto, una allieva morì sotto le macerie, ad essa venne intitolata la biblioteca del Conservatorio; ed una seconda allieva, giovane signora, allieva del corso di canto, morì per un brutto male. In questa seconda occasione nella rivista del Conservatorio ( Music@) che allora noi dirigevamo, dopo averla fondata ed inventata, pubblicammo un suo progetto, formulato nel corso della malattia, con il quale voleva presentarsi candidata alla gestione del Teatro di Villa Torlonia, allora non ancora assegnato, e del quale non era ancora chiara la destinazione.
Per Sara Di Pietrantonio, la sensibile direzione del Conservatorio, non ha ancora prodotto neppure delle normali, ufficiali 'condoglianze'.
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