Guardando la tv, in questi giorni di onori generali e calorosi a Marco Pannella dopo la sua morte, c'è venuta in mente sua sorella Liliana, Marco 'clonato', anche fisicamente.
Abbiamo cercato in rete, e siamo venuti a sapere che lei è morta lo scorso 18 agosto, a 83 anni. E così abbiamo capito la ragione della sua assenza al funerale del fratello.
Ma gli onori resi al fratello Marco, questi giorni, vanno estesi anche a Liliana, che noi abbiamo conosciuto molti anni fa, e per un tempo anche frequentato, affiancandola nelle battaglie contro i nemici della musica. Che non è riuscita a sconfiggere ma ai quali un duro colpo - ne fummo testimoni - l'ha inferto ogni volta.
Ricordiamo solo alcune di quelle battaglie sacrosante che lei ha combattuto con una tenacia ed una forza inimmaginabili in una donna fragile, solo in apparenza. Difficile, quasi impossibile, era starle dietro, come del resto per i tanti che hanno seguito, arrancando, dopo un pò, suo fratello nelle grandi battaglie civili, senza le quali l'Italia sarebbe più povera e meno a misura d'uomo.
Come dimenticare la battaglia contro l'estensione della durata del diritto d'autore, nella quale ci coinvolse - e ne fummo pienamente convinti - al punto da partecipare ad alcune tavole rotonde di Radio radicale da lei organizzate e guidate. E poi la battaglia in difesa della diffusione della musica che la convinse a stampare musica e rivenderla al prezzo di 1 lira, che non esistendo in circolazione, veniva ceduta praticamente gratis. E poi la battaglia contro il 'noleggio', vero furto perpetrato dalle case editrici nei confronti delle istituzioni musicali.
Negli ultimi anni aveva alzato fortissima la sua voce contro il Ministero di Nastasi che ogni stagione, per punizione contro le ribellioni pubbliche e le pubbliche denunce, le tagliava in misura considerevole i contributi per le sue attività, a capo della Fondazione Bucchi, in special modo per il Concorso di composizione ed esecuzione, che non molti mesi fa le scipparono per farlo finire nel calderone di Musica per Roma, con scuse vergognose - le denunciammo a suo tempo - e senza il minimo riguardo per una persona cui la musica avrebbe dovuto erigere un monumento - MA NON L'HA FATTO! - come l'Italia a Marco, suo fratello e compagno di lotta, al quale lo farà ed intitolerà da subito anche una strada nella capitale.
L'ultima immagine che abbiamo di Liliana davanti agli occhi, risale a pochissimi anni fa. Nella galleria intitolata ad Alberto Sordi, a lato di palazzo Chigi, Liliana, alla verde età di quasi ottant'anni, lottatrice fino alla fine, in versione 'ragazza sandwich' mentre distribuiva volantini per l'ultima sua battaglia in favore della musica (lei come suo fratello non hanno mai badato a se stessi, non si sono mai arricchiti, non hanno brigato per avere cariche ed incarichi ben remunerati e di potere), al collo appesi due manifesti che invitavano ad aderire al suo appello. Ciao Liliana,grazie.
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