Se non ci fossimo imbattuti, per caso, nella notizia della chiusura della EUYO ( Orchestra Giovanile dell'Unione europea), pescata fra le pieghe di una rivista on-line, non l'avremmo appresa neanche noi, pur leggendo ogni giorno tre quotidiani. Perchè? Forse perchè per i tanti giornalisti che si occupano di musica questa non è una notizia, è una delle morti, ritenute naturali, vittime della crisi economica. Comunque non è un giustificazione del silenzio. Come non si può giustificare il silenzio caduto anche su un'altra chiusura eccellente degli ultimi tempi, quella della Orchestra 'Mozart' fondata da Claudio Abbado - i cui discendenti si sono chiamati fuori, tanto era l'attaccamento all'opera del loro genitore - e che ora un gruppo di volenterosi tenta il tutto e per tutto per far rinascere, come del resto starebbero per fare i dirigenti della EUYO che chiedono l'aiuto di tutti.
E' sorprendente l'indifferenza dell'intero mondo musicale che sembra ragionare seconda la tragica logica 'mors tua vita mea'. Non è il primo caso in cui si riscontra tale colpevole sordità nei riguardi del futuro dei giovani musicisti, ai quali ormai si sbatte la porta in faccia, e si prospetta un futuro buio, senza speranza.
La nostra insistenza, e non da oggi, sulla colpevolezza di alcune, ora più d'una, importanti istituzioni musicali italiane, finanziate con denaro pubblico, nei cui cartelloni sono rare, perfino più rare delle mosche bianche, le presenze di artisti italiani va proprio nella stessa direzione di questa denuncia. Che accusa anche il silenzio di tanti giornalisti che, facendo affari più o meno consistenti e frequenti con dette istituzioni, tacciono volutamente e colpevolmente delle tante incongruenze che si rivelano ad occhio nudo. Nessuno ne parla. Anzi la gran parte di tanti pezzi che leggiamo, ha il tono del panegirico e del bollettino della vittoria.
Avanti così ancora per un pò e poi potrà anche accadere che la presenza della musica anche sui giornali si ridurrà al lumicino o forse sparirà. Ed una mano la daranno anche le molte imbecillità che ci capita di leggere un giorno sì e l'altro pure.
Inutile sottolineare, in questo come in altri casi, la colpevole cronica assenza e distrazione, ed il silenzio che ne consegue, dell' Associazione nazionale Critici musicali che raccoglia la crema di coloro che esercitano tale professione che si bea ormai quasi esclusivamente nell'attribuire , con cerimonia pubblica - quest'anno ai primi di giugno - dei famosissimi 'premi Abbiati', che, nella logica perversa, segnala i meriti mai i demeriti o le storture.
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