Non scherziamo quando diciamo che non sappiamo ancora se riusciremo a resistere alla prossima Traviata 'glam' che Sofia Coppola si appresta a presentare all'Opera di Roma, alla fine di questo mese di maggio, con l'assistenza, per i costumi, della maison Valentino che con questa Traviata ha voluto fare ha fatto un regalo all'Opera di Roma, l'ultimo in ordine di tempo alla bravura di Carlo Fuortes, come si va leggendo ogni giorno, a seguito dei successi, uno dietro l'altro, senza eccezione e senza soste, della sua stagione 4.0.
Sì perchè la modernità, che fino all'altro ieri era indicata con la numerazione '2.0', non essendosi arrestata , prosegue, avanza e si aggiorna, giungendo ormai a quota '4.0'.
Ma Traviata sarà anche 'pop' per attrarre nuovo e più vasto pubblico, prevedendo prezzi 'popolari', cioè a dire - secondo il nuovo vocabolario dell comunicazione - 'pop'?
No, al 'pop' provvede l'Accademia di Santa Cecilia che ai primi di luglio in quell'inospitalissimo Stadio del tennis al Foro Italico (dove qualche anno fa andammo ad ascoltare Aznavour, rischiando, per poco, di rotolare per le ripide scalinate, senza nessun passamano) presenterà la Nona sinfonia di Beethoven, con la direzione di Antonio Pappano ed a prezzi popolari, prezzi 'pop' in un luogo popolarissimo, anzi 'pop'. Solo che la celebre sinfonia di Beethoven 'pop' non è, ed ancor meno si presta ad essere eseguita ed ascoltata in un luogo che, invece, è 'pop' dalla nascita, ma costruito per tutt'altra destinazione che non la musica.
Resta aperto il problema della nostra resistenza fisica e mentale al 'glam' - che tradotto significa 'fascino' ed anche ' fascino irresistibile' della prossima Traviata.
Domanda: non si poteva avere una Traviata normale che il fascino ce l'ha di suo, anche senza Sofia Coppola e la maison Valentino?
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