Sarebbe anormale il contrario. E cioè che a Torino , sede del famosissimo Fondo( Foà-Giordano) vivaldiano, non ci si occupasse della sua musica. E perciò ha fatto bene il Teatro Regio ad inserire nella sua stagione prossima un raro titolo vivaldiano. Non abbiamo tempo per controllare, ma temiamo si tratti di una prima volta, quantomeno una delle rarissime volte , mentre invece gli Haendel o i Purcell vi comparirebbero - se la memoria non ci tradisce - con più regolarità.
Ma il titolo in questione, l'Incoronazione di Dario, ci ha riportati indietro nel tempo, a molti anni fa quando assistemmo ad una delle prime riprese moderne a Siena, per la Chigiana, durante i corsi estivi nella famosa Accademia, vanto del Conte Chigi.
Erano gli anni 67-68 quando frequentammo i corsi alla Chigiana ( direzione di coro e musicologia) e la memoria ci diceva che vedemmo al Teatro dei Rinnovati proprio il titolo vivaldiano, assieme ad un nuovo balletto di Roman Vlad, Il gabbiano, con ballerini d'eccezione, dalla Yvette Chauvirée a Carla Fracci, i cui nomi ci vengono immediatamente in mente quando pensiamo a quella 'prima'.
Già, anche noi frequentammo la Chigiana negli anni di studio, giovanili; mentre per far mettere piede all'attuale direttore della rinomata Accademia senese, l'hanno dovuto nominare direttore artistico ( parliamo di Nicola Sani, naturalmente); in quegli anni la dirigeva Mario Fabbri, musicologo - accusato di 'falso', per alcune sue finte scoperte scarlattiane.
Il titolo vivaldiano era per noi associato alla memoria di quelle estati. Ed, invece, andando a rileggere la storia della Chigiana scritta da Pinzauti, abbiamo dovuto ammettere che l'opera che vedemmo in quegli anni a Siena fu la Julie di Spontini, e che l'Incoronazione di Dario l'abbiamo vista a Siena, ma nel 1978, in una delle estati passate con la famiglia in vacanza nella campagna senese. Scherzi della memoria.
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