lunedì 16 ottobre 2023

La serata inaugurale di stagione dell'Accademia di Santa Cecilia come è andata? Ad oggi, trascorsi 4 giorni, non siamo riusciti a sapere nulla

 La situazione è questa, purtroppo. La musica, quella 'classica' o 'pesante' - come da tempo va consigliando di chiamarla Quirino Principe - non interessa ai giornali. I quotidiani nazionali parlano sì di musica, ma solo se ci è un irregolare che si avvicina all'opera (come accade spesso con registi o scenografi e costumisti); se un qualche regista  'lo fa strano', di verdoniana memoria; se una direttrice  che vuol essere chiamata 'direttore' dirige qui o là 'per la prima volta'. Siamo ancora a questo.

 Direte: ma allora quelle paginate, sotto l'etichetta 'eventi' che si leggono spesso e che riguardano istituzioni musicali? quelle non si contano? Quelle, come si sa, sono pagate dalle istituzioni, sono pubblicità 'camuffate' da articoli scritti da giornalisti ai quali è stato impartito l'ordini  di osannare chi paga. Ci mancherebbe che accada il contrario.

 I giornali foraggiati dalle istituzioni musicali - ci piacerebbe sapere, ad esempio dall'Agis, che ora è guidata da un capitano 'senza paura' come Giambrone ,quanti soldi le istituzioni musicali, e mettiamo anche quelle culturali in genere, danno in capo ad un anno ai giornali per le cosiddette pagine 'eventi', al massimo contraccambiano con  un articoletto a ridosso della pubblicazione, naturalmente 'laudativo'. Perchè altrimenti uno potrebbe dargli ai giornali un calcio in c...  come fece molti anni fa il direttore dell'Opéra di Parigi, il quale 

infastidito dalle critiche sempre negative sull'attività del teatro, decise di togliere a quel giornale il 'finanziamento'  neppure tanto occulto, attraverso la pubblicità.

Tornando al punto di partenza. Perchè della serata inaugurale della stagione sinfonica dell'Accademia di Santa Cecilia, abbastanza particolare per il repertorio ( la 'trilogia' romana di Respighi) e per la confezione del medesimo ( con le proiezioni  sulla Roma di ieri e di oggi relative ai luoghi indicati dal musicista) non siamo ancora riusciti a sapere come è andata? E perchè dobbiamo accontentarci quasi sempre della puntuale cronaca 'mondana' del Corriere (  del dorso romano, a firma Diletta Petronio) su chi c'era e chi non c'era - di cui a noi non frega neanche un pò?

 Noi vogliamo sapere come è andata? se le proiezioni sono state gradite ( sembra poco, da qualche accenno di fortuna)  e dell'esecuzione musicale ed anche della protesa, anzi sfiducia, che l'assemblea dei dipendenti dell'Accademia aveva mosso a dall'Ongaro? Alla viglia si era detto che forse sarebbe stato letto, prima del concerto un comunicato dei dipendenti. L'hanno letto? Ci hanno rinunciato? cosa ci sarebbe stato scritto. comunque , in quel comunicato? nessuna notizia ci è pervenuta. E temiamo che se oggi leggeremo qualcosa sul concerto la notizia che desideriamo non ci verrà fornita, dopo che l'Accademia ha pagato ai giornali le pagine 'eventi'. 

 Quel che accade a Roma, con i giornali e la musica, non accade altrove nel nostro paese. Da qualche mese un  nostro conoscente  pugliese ci manda 'giornalmente' gli articoli dedicati alla musica, quella classica per intenderci, che escono su almeno tre testate che egli consulta e legge ogni giorno: La Repubblica, La Gazzetta del mezzogiorno, L'edicola del Sud e, saltuariamente, anche il Corriere del mezzogiorno. Possiamo dire che non manca giorno che non vi si pubblichi su quei giornali un articolo di argomento musicale.

Perchè? non hanno altro di cui parlare? Dedicano maggiore attenzione alla musica? Sanno dell'interesse dei loro lettori per simili argomenti?  Non sappiamo che  risposta dare. Vogliamo però dire che gli acquirenti dei giornali sono, per la maggioranza, gli stessi che vanno a concerti ed opere.  E  i ragazzi, pochissimi, acquistano giornali e vanno a concerti e opere. Questo è certo. 

 A quelli, infine, che acquistano i giornali e vanno a concerti e opere non frega nulla di sapere chi era presente in sala con loro; e, del resto, a Roma, ogni volta ci tocca leggere che era presente la coppia 'regale' - Gianni Letta e signora; una ricchissima  sudamericana, vedova,  ingioiellata fino ai denti, che ha un salotto frequentissimo, ex bellissima; e, da qualche tempo un giornalista - Augias, avete capito che parliamo di lui - che la Rai, affidandogli un ciclo di trasmissioni musicali, gli ha fatto credere di essere un critico musicale, anzi un musicologo di professione. Letto una volta, perchè scriverlo sempre? 

1 commento:

  1. Caro Acquafredda, Le vorrei segnalare la lettera di protesta di uno spettatore pubblicata sul Corriere Roma di oggi. Detto questo, lo scarsissimo successo di pubblico della tournée romana della Budapest Festival Orchestra sembra aver indotto il presidente a intensificare la campagna di promozioni, proponendo posti a 10 euro per il prossimo concerto. A mio modesto avviso anziché esibirsi in siparietti in rete il nostro uomo farebbe meglio a seguire l'esempio dell'Opera di Roma, che da tempo ha ingaggiato un baldo giovanotto che fa l'influencer e che anima un profilo su istagram molto seguito anche dai suoi coetanei.

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