lunedì 18 novembre 2024

Luciana LIttizzetto scrive la sua letterina tv a Matteo Salvini

 “Illustrissimo ministro di terra, di acqua, di fiume e di binario. Mastro citofono e sultano di Pontida, zar di tutte le ruspe e Gran portatore sano di felpe, uomo del ponte che ha detto ‘sì’“.

“Le scrivo con ardore e con trasporto, che per il suo ministero mi pare in tema. E le porgo la domanda che milioni di italiani che viaggiano in treno ogni giorno si fanno. Che mi***ia sta succedendo Matteo? Che pasa? Che pasa, che non pasano i treni?”

“Sono mesi che sbarellano. Io ti vedo ovunque meno che sul pezzo”, ha rincarato la dose la Littizzetto a ‘Che Tempo Che Fa‘. “E con Vannacci alla festa della Lega, e alla festa dei nonni e a rompere le pa**e ai centri sociali […]. Tu che sei amico della Le Pen, lasciaci dire che il nostro di ‘le pen’ ce lo siamo ampiamente frantumati”.

“Ormai l’unico mezzo di trasporto puntuale in Italia è la nave per portare i 7 immigrati in Albania […]. E gli scioperi, i treni che si sfaciano […]. Il chiodo sui binari…”.

“Matteo caro, tu forse non sai che i pendolari non sono più persone, sono forme di vita […] a forma del Frecciarossa. Permettiamoci di lavorare da casa, incoraggiamo lo smart working. Brindo a lei, la saluto e le auguro buon viaggio. Ma con l’auto blu e non col treno e si Salvini chi può”.

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