Domenica 9 giugno alle ore 20 nel Duomo di Molfetta e martedì 11 giugno alle ore 19 presso Villa La Rocca, Bari, il concerto "Il grande '800" con il Collegium Musicum diretto dal M° Rino Marrone.
Prima della musica, l' intervento del prof. Pierfranco Moliterni.
Petite Symphonie (1885)
in si bemolle maggiore per fiati
I. Adagio – Allegretto – II. Andante cantabile
III. Scherzo: allegro moderato – IV. Finale: allegretto
La Petite symphonie per fiati è una piacevole e deliziosa composizione musicale e conferma lo stile essenzialmente melodico del soave artista parigino, perfettamente a suo agio nell’elaborare contrappuntisticamente i temi e svolgerli con quell’elegante gusto della strumentazione, mirante a porre in evidenza il profumo timbrico dell’invenzione armonica. L’Andante è il momento più sinceramente gounodiano e si inserisce adeguatamente tra schiarite allegre e scherzose di pungente effetto strumentale.
Antonín Dvořák
Serenata in Re minore (1878)
op. 44, B.77 per fiati, violoncello e contrabbasso
I. Moderato quasi marcia – II. Minuetto: Tempo di minuetto – Trio: Presto
III. Andante con moto – IV. Finale: Allegro molto
La Serenata op.44 fu scritta in due settimane nel gennaio del 1878 e pubblicata l’anno successivo da Simrock con una dedica al prestigioso critico berlinese Louis Ehlert. Dopo aver studiato la partitura, Brahms scrisse all’amico e celebre violinista Joseph Joachim: «Non potreste avere una miglior sensazione di spumeggiante creatività e di un talento proficuo e affascinante. Fatelo eseguire: penso che sia un vero piacere per uno strumentista a fiato suonare una partitura simile». L’apertura della Serenata in re minore è affidata a un tempo di «Marcia», che richiama lo stile delle Serenate mozartiane rivissuto da una sensibilità e da un’energia di carattere fortemente slavo. L’amore per la terra céca e i suoi famosi concerti di musica all’aperto si manifesta anche nel movimento successivo, certamente assimilabile allo spirito di una danza popolare, la Sousedská, che – con le sue gentili e delicate movenze – ricorda una sorta di «Minuetto» popolaresco. L’«Andante con moto», nella dolcezza del suo decorso melodico, mette in luce la duplice matrice espressiva dell’autore della Sinfonia “Dal nuovo mondo”, quella inconscia e spontanea di tante pagine di solare eloquenza e quella più nascostamente riflessiva ed emotivamente profondissima dei brani sacri. Esempio sommo della maestria compositiva di Dvořák è la libertà con cui costruisce l’«Allegro molto» conclusivo, un Rondò in cui reminiscenze della Marcia iniziale si alternano ad una briosa Polka che ci conduce al gioioso re maggiore della Coda.
Nessun commento:
Posta un commento