La lezione di Riccardo Muti:
«L'orchestra è come la società, tutti concorrono al bene, senza prevaricatori»
Standing ovation e valanga di applausi dall'Arena di Verona per Riccardo Muti, nella serata dedicata all'Opera lirica. Un galà di prestigio con un parterre importante: c'erano Mattarella, Meloni, La Russa e molti rappresentanti del mondo della politica, imprenditoriale e dello spettacolo. Il maestro Muti ha anche inviato un messaggio preciso alle istituzioni: «Mi rivolgo agli uomini e alle donne di governo. L'ho detto mille volte, ma forse a qualcuno è sfuggito: l'orchestra è sinonimo di società. Ci sono i violini, ci sono i violoncelli, le viole, i contrabbassi, i flauti, gli obi, i tromboni, eccetera, eccetera. Ognuno di loro spesso ha parti completamente diverse, ma devono concorrere tutti, pur avendo frasi diverse, a un unico bene, che è quello dell'armonia di tutti. Chiaro? Non c'è il prevaricatore, infatti molte volte io continuo a dire anche ai miei musicisti che c'è un impedimento alla musica ed è il direttore d'orchestra». Muti ha ringraziato per la sua presenza il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. «Grazie a tutti i membri del governo e a tutte le autorità presenti che rappresentano poi questo sogno o realtà europea. Io sono qui per testimoniare il mio entusiasmo e il mio orgoglio per il fatto che l'Opera, l'Opera lirica italiana, abbia avuto questo grande riconoscimento da parte dell'Unesco.
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