Non serve sottolineare come la maggioranza che governa il Paese ( Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e Udc) non sia più silenziosa e si faccia sentire ormai dappertutto. Musica inclusa. E più ancora si farà sentire dopo la vittoria alle Europee.
A Siena, la sindaca eletta l'anno scorso dalla stessa maggioranza che governa il Paese, ha patrocinato finanziato e messo a disposizione l'intera logistica per l'esibizione in Pazza del Campo, in accordo con l'Accademia Chigiana per il 'Concerto per l'Italia', della Filarmonica della Scala diretta da Chung, per il 19 luglio, e due giorni dopo della Filarmonica Toscanini diretta da Beatrice Venezi, la direttrice di cui per fortuna da qualche settimana non sentivamo parlare, senza che avessimo naturalmente dedotto che la sua 'mediocrità' avrebbe convinto i suoi protettori governativi a desistere dal sostenerla. Speranza vana.
I suoi sostenitori lavoravano e brigavano nell'ombra, d'accordo anche con l'Accademia Chigiana di Siena, governata da Nicola Sani, per far sbarcare, a loro spese in Piazza del Campo, la Filarmonica Toscanini (di cui è presidente CdA, Pinamonti e sovrintendente/direttore artistico Ruben Jais), affidandola , dal podio, alla loro beniamina.
Non capendo, o fregandosene altamente, che la sua presenza a Siena, patria degli studi musicali della massima eccellenza, suonasse come un insulto per i fuoriclasse che arrivano a Siena da tutto il mondo per perfezionarsi nell'arte musicale.
Non si può sperare in una protesta, tramite documento, degli studenti della Chigiana in blocco, anche perchè il sindaco di Siena ha deliberato che anche questo secondo concerto in piazza sia proposto con l'egida e in 'accordo' con la Chigiana, che lo ha inserito nel programma delle sue manifestazioni estive. (E' tuttavia curioso che nel programma ufficiale della Chigiana compaia il concerto della Filarmonica della Scala, mentre sia assente quello diretto da Beatrice Venezi con la Filarmonica Toscanini).
Già è tanto che non l'abbiano invitata a dirigere a Borgo Egnazia per il summit del G7, presieduto dalla Meloni, davanti ai 'grandi' della terra. Il ricordo dell'analogo summit che Berlusconi volle a L'Aquila, all'indomani del terremoto, e della tragicomica fine del concerto dell'Istituzione Sinfonica abruzzese programmato ed eseguito a metà e in una sala vuota, con i 'Grandi' dirottati altrove, è ancora vivo nella nostra memoria.
Noi, oltre che sentirci offesi da tale spregiudicata provocazione, temiamo che in un prossimo futuro, non lontano, questa maggioranza chiassosa, forte anche del successo europeo, metta in atto provocazioni ancora maggiori. Nei prossimi mesi sono in scadenza i vertici di alcune fondazioni liriche - e quello della veneziana Fenice attende già il sostituto di Ortombina volato alla Scala con le ali fornitegli di Sangiuliano - e la direttrice, giovane, bella ma 'mediocre', scalpita da mesi per essere insediata in uno dei tanti che si libereranno ( da Palermo a Cagliari, a Bari, tanto per segnalarne alcuni).
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