Ieri, a margine della conferenza stampa di presentazione della nuova stagione del Teatro dell'Opera di Roma - i toni trionfalistici si sono sprecati all'indirizzo della coppia Giambrone/Arcà - qualcuno ha chiesto all'attuale sovrintendente, Giambrone, il cui mandato scade la prossima primavera, che ne sarà di lui. Come ha risposto? Rubando le parole a Meyer, Scala: mi piacerebbe finire il lavoro cominciato. Che intendeva?
Intendeva dire che il limite di età posto dall'attuale governo ai sovrintendenti, e cioè 70 anni - fatto passare con il diretto scopo di far fuori Lissner da Napoli per metterci Fuortes, e fuori anche Meyer dalla Scala, perchè straniero, per metterci un italiano : nel primo caso non gli è riuscito, nel secondo sì, senza valicare comunque il limite d'età - riguarderà anche il futuro di Giambrone a Roma.
Lui l'anno prossimo avrà 68 anni, dunque due anni meno della forzata pensione. Il sindaco vorrà riconfermarlo per mezzo mandato? Sarebbe meglio no e cominciare a pensarci da ora per non arrivare con l'acqua alla gola e per non fare che in Italia ogni fondazione lirica rappresenti una eccezione, con l'avallo tacito del Governo, che i suoi due obiettivi (Napoli e Milano) con la sua legge l'ha raggiunti.
Del resto, se la memoria non ci inganna, un caso analogo a quello di Giambrone si è già presentato pochi anni fa a Firenze, al termine del mandato di Chiarot (assunto in corsa) che non fu rinnovato - a detta di Nardella, in accordo con Nastasi ( non dimentichiamolo il nostro 'grande & grosso' pasticcione ministeriale, ora elevato agli onori degli altari), perchè a metà del suo nuovo mandato avrebbe compiuto 70 anni e dunque sarebbe dovuto decadere, ope legis.
Nardella si fece forte del fatto che al suo posto sarebbe arrivato proprio il 'grande & grosso' ministeriale, suo amico di merende fiorentine, dal tempo in cui fu commissario del Teatro del Maggio, senza che neanche lui riuscisse a risolvere i problemi antichi del teatro.
Come andarono poi a finire le cose si sa: disastrosamente. Nastasi non arrivò, promise a Nardella che gli avrebbe mandato un pezzo 'da novanta', Pereira via dalla Scala, la cui fine ingloriosa tutti conosciamo: beccato con le mani nella borsa del teatro per le sue spesucce. Che tristezza e squallore.
Dunque, per quella stessa ragione Giambrone dovrà andar via dall'Opera, alla fine del suo mandato l'anno prossimo, come del resto accadrà anche anche a Biscardi ( Teatro Petruzzelli) che l'anno prossimo, al termine del suo mandato, avrà 70 anni tondi tondi.
A questi due si aggiungerà anche dall'Ongaro, via da Santa Cecilia, perchè, per statuto, non confermabile dopo due mandati.
Pensando all'Opera e al Petruzzelli, Sangiuliano fa salti di gioia perchè ha già chi mettere al posto dei sovrintendenti uscenti, con la promessa di foraggiarli più di prima, nel caso i suoi disinteressati (?) suggerimenti fossero accolti.
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