Con la seconda esecuzione assoluta dell’unico libretto d’opera di Giorgio Strehler, a lungo dimenticato benché commissionato da Victor de Sabata per la Scala e tratto da La Metamorfosi di Kafka oggi nel suo centenario, con le musiche dello storico collaboratore Fiorenzo Carpi, accostato in dittico al Castello del Duca Barbablù con la nuova produzione di Henning Brockhaus, regista che ha fatto la storia del teatro del secondo ‘900, cresciuto alla scuola di Strehler; sul podio Marco Angius, Chiude così la stagione d’opera e balletto del Teatro Verdi di Trieste.
STAGIONE LIRICA E DI BALLETTO 2023-2024
LA PORTA DIVISORIA / IL CASTELLO DEL DUCA BARBABLU’Recite 14, 15, 16, 21, 22 e 23 giugno
LA PORTA DIVISORIA
di Fiorenzo Carpi
completamento di Alessandro Solbiati
Unico libretto d’opera di Giorgio Strehler da La Metamorfosi di Franz Kafka e su commissione di Victor de Sabata
Maestro Concertatore e Direttore MARCO ANGIUS
Regia GIORGIO BONGIOVANNI
Scene ANDREA STANISCI
Costumi CLELIA DE ANGELIS
Luci EVA BRUNO
Assistente alla regia BIANCAMARIA D’AMATO
Personaggi e interpreti
Gregorio DAVIDE ROMEO
Padre di Gregorio ALFONSO MICHELE CIULLA
Madre di Gregorio SIMONE VAN SEUMEREN
Sorella di Gregorio ANTONIA SALZANO
Il gerente/Secondo pensionante DAVIDE PERONI
Primo pensionante/Terza voce di Gregorio
ORONZO D’URSO
Seconda domestica/Seconda voce di Gregorio FEDERICA TUCCILLO
Terzo pensionante GIORDANO FARINA
Prima domestica CLAUDIA FLORIS
Allestimento del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto “A. Belli”
Orchestra e Tecnici della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
IL CASTELLO DEL DUCA BARBABLU’
di Béla Bartók
Opera in un atto su libretto di Béla Balázs
Ed. Musicali: Universal Edition
Maestro Concertatore e Direttore MARCO ANGIUS
Regia e luci HENNING BROCKHAUS
Scene HENNING BROCKHAUS/GIANCARLO COLIS
Costumi GIANCARLO COLIS
Coreografie VALENTINA ESCOBAR
Personaggi e interpreti
Il duca Barbablù ANDREA SILVESTRELLI
Judith, sua moglie ISABEL DE PAOLI
Un bardo MAURIZIO ZACCHIGNA
Nuovo Allestimento della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di TriesteLa storia de La Porta Divisoria ha il fascino di un prezioso ritrovamento d’arte lungamente dimenticato: unico libretto d’opera mai scritto da Giorgio Strehler, il cui dattiloscritto con note dell’autore si trova in copia nell’archivio del Museo Teatrale Schmidl, nacque su commissione di Victor de Sabata, che mise il titolo per ben tre stagioni in cartellone in Scala senza mai riuscire a presentarlo poiché Fiorenzo Carpi non riusciva ad ultimare le musiche, rimaste infatti ad oggi incomplete nel quinto quadro dell’opera e presentate con la chiusa di Alessandro Solbiati su commissione del Lirico Sperimentale di Spoleto, dove è avvenuta la prima mondiale nel ‘22.Il soggetto, cioè La Metamorfosi di Kafka, era stato scelto proprio da Carpi, poiché il tema della disumanizzazione del diverso era materia scottante della storia della sua famiglia, vittima di persecuzioni razziali e politiche durante la Seconda Guerra Mondiale con il padre Aldo Carpi, illustre pittore milanese di lontane ascendenze ebraiche, poi direttore per acclamazione di Brera, internato nel lager di Gusen-Mathausen, esperienza da cui trasse il lungo memoriale Il Diario di Gusen, oggi anche spettacolo teatrale grazie alla figlia Martina Carpi.Dunque un titolo che non poteva mancare nell’offerta culturale di Trieste e di tutta la regione, vero compendio di volontà di personaggi e temi apicali nell’identità intellettuale della città, da de Sabata a Strehler, dall’illustre impiegato delle Generali Kafka al tema ebraico affrontato nella sua metaforizzazione più sottile ma al contempo crudele, la repentina ed inspiegabile disumanizzazione di persone comuni che fino alla notte prima si sentivano ‘normali’.
Forse fu proprio la scottante vicinanza emotiva del tema che caricò di responsabilità etica ed affettiva Carpi tanto da impedirgli la chiusura del lavoro, giacché certamente un’opera in sé non poteva mettere in difficoltà un compositore così eclettico e vivace, protagonista non solo del teatro di Strehler, ma firma di riferimento di Dario Fo, Vittorio Gassman, Edoardo De Filippo, Roland Petit, della grande Rai di qualità per Canzonissima, Nanni Svampa, Lino Patruno, Ugo Gregoretti, e compositore delle musiche del Pinocchio di Comencini, il cinema di Louis Malle, Patrice Chéreau, Tinto Brass, Carlo Mazzacurati, ma la lista è davvero lunghissima, e tratteggia il profilo di un musicista che è stato davvero l’anima di uno dei momenti fondanti la cultura popolare del Novecento.
Il rapporto intensissimo tra Carpi e Strehler, che verrà narrato dalla figlia Martina Carpi in occasione di una serie di incontri dedicati al titolo che si terranno a Trieste a latere dell’opera, veniva così descritto dallo stesso Strehler: “Il mio teatro è tenuto insieme dalle note di Fiorenzo Carpi. Molto spesso la sua musica ha dato, all'inizio o durante il lavoro, la "chiarificazione" interna di cui avevo bisogno, l'illuminazione di un "tutto" che non riuscivo ad afferrare...».
Recite:
A Venerdì 14 giugno 2024 ore 20.00
C Sabato 15 giugno 2024 ore 19.00
D Domenica 16 giugno 2024 ore 16.00
B Venerdì 21 giugno 2024 ore 20.00
S Sabato 22 giugno 2024 ore 16.00
E Domenica 23 giugno 2024 ore 16.00
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