Troppi stranieri a capo delle nostre gradi istituzioni culturali, dalla Scala ai grandi musei ( Uffizi)- tuonavano all'alba del nuovo governo Meloni, Sangiuliano - suo fedelissimo ministro - e Sgarbi - infedelissimo sottosegretario del ministro, con il quale era forse l'unica cosa su cui erano d'accordo. E neanche tanto.
Perchè, come dopo si è capito tutta quella manfrina serviva a liberare il teatro San Carlo da Lissner per piazzarci Fuortes che aveva liberato la Rai. Naturalmente nelle loro mire c'era anche la Scala- dove forse a Sangiuliano non è andata così male, ma attendiamo di vedere che succede.
A Napoli Sangiuliano ha preso una sonora mazzata, perchè Lissner ha reagito, e il tribunale gli ha dato ragione.
Ciò che valeva per San Carlo e Scala, non valeva per gli Uffizi, il nostro massimo museo, al vertice del quale la gestione Franceschini-Baratta (capo della commissione giudicatrice) ci aveva messo Schmidt- che salvo errori italiano non è, e l'italiano non lo parla bene.
Perchè gli Uffizi erano fuori dalla contesa? Perchè Schmidt è sì antifascista - lui, almeno, lo ha dichiarato - ma è di destra ed era in totale disaccordo con Nardella sindaco uscente di Firenze. Sangiuliano ha fatto pressione su di lui per candidarlo alle Comunali.
Verrebbe da chiedere: come mai gli stranieri sono sgraditi se governano una istituzione culturale, ed invece non lo sono se guidano un Comune? Il paradosso è evidente.
Sangiuliano non ancora certo della candidatura di Schmidt lo nomina a dirigere il Museo di Capodimonte; dagli Uffizi a Capodimonte, per Napoli era un bell'acquisto.
Ma poi Schmidt, sempre in sintonia e d'accordo con Sangiuliano, accetta di candidarsi a Firenze, si mette in aspettativa a Napoli e fa la campagna elettorale.
Prima dello spoglio elettorale da Napoli De Luca aveva fatto sapere a Schmidt che Napoli non aveva gradito la candidatura e che non pensasse, l'ex direttore degli Uffizi, se sconfitto, di tornare a Napoli perchè non gli 'avrebbero fatto trovare neanche la sedia'. Manfredi, sindaco di Napoli ha espresso lo stesso concetto con parole meno pittoresche del Governatore.
Schmidt, con la faccia tosta che gli dà l'appoggio di Sangiuliano, ha detto che torna a Napoli, in pratica che sfida la città ed anche che farà l'opposizione a Firenze, dove ha preso una sonora batosta, e Sangiuliano con lui. Perchè Napoli, hanno commentato in molti, non può più essere per lui una soluzione di ripiego, dopo la sconfitta fiorentina ( 40% contro 60% della neosindaca). Tanto che ora si pensa che il suo protettore e gaffeur istituzionale Sangiuliano lo chiamerà a lavorare al Ministero.
Addirittura uno straniero al Ministero italianissimo di Sangiuliano, dell' italianissimo Governo Meloni?
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