A BARLETTA I MANOSCRITTI MUSICALI DI RENATO VIRGILIO
La preziosa documentazione donata dalla famiglia Grillo-Ruffini di Tortona alla Fondazione ILMC
La Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria (ILMC) di Barletta ha acquisito dalla famiglia Grillo-Ruffini di Tortona numerosi manoscritti musicali e un copioso carteggio epistolare del celebre compositore barlettano Renato Virgilio.
Michele Ignazio (nome d’arte Renato) Virgilio nacque a Barletta il 27 agosto 1879, intraprese gli studi musicali sotto la guida di Vincenzo Gallo proseguendoli presso il Conservatorio di Musica S. Pietro a Maiella di Napoli; visse nel periodo più cruciale dell’opera lirica aderendo al linguaggio verista ma con inedite capacità di respiro del materiale vocale e orchestrale mutuate sia dalla sua solida formazione presso la scuola napoletana che dalla grande lezione di Alberto Franchetti.
Spirito irrequieto, Virgilio ha lasciato un importante testamento musicale di lavori teatrali, poemi sinfonici, pagine cameristiche ma soprattutto la sua opera in due atti Jana (sottotitolata Scene Sarde su libretto di Salvatore Aliaga, pseudonimo di Alberto Colantuoni) che lo rese celebre in tutta Europa.
Messa in scena al Teatro Dal Verme di Milano il 2 dicembre 1905 sotto la bacchetta di Tullio Serafin, l'opera Jana entrò in numerosi cartelloni teatrali del primo Novecento in Italia, Germania e Svezia accostata ad altri celebri capolavori del verismo operistico italiano da Mascagni a Leoncavallo, cavallo di battaglia di celebri cantanti dell’epoca come Carmen Melis, Emma Carelli, Renzo Minolfi, Giuseppe Taccani; Jana conferì a Virgilio enorme notorietà, importanti società grammofoniche dell’epoca registrarono antologie dell’opera, giornali e riviste in Italia e all’estero scrissero di lui.
Tuttavia accadde qualcosa che gli impedì di arrivare a maggiori soddisfazioni artistiche: l’occasione mancata di perfezionarsi a Lipsia con Max Reger nonostante la protezione e raccomandazione del duca Karl Theodor von Wittelsbach, un matrimonio tormentato con Philippine Raab, il suo carattere permaloso e difficile a dispetto di una solida carriera di direttore d’orchestra e pianista (accompagnò Enrico Caruso, Beniamino Gigli, Toti Dal Monte), l’infelice scelta di rimanere in Germania durante la Guerra, gli sforzi di rientrare nel circuito teatrale con la sua ultima opera La morte del Re.
Rimasto senza sostentamento economico, Virgilio tornò a Barletta ma senza alcun beneficio, perciò tornò in Germania con l’aiuto del maestro barlettano Antonio Gallo il quale gli donò una cospicua somma in denaro; tornò a Barletta in occasione delle elezioni politiche del 25 maggio 1958, la morte lo colse in un ospedale di Wiesbaden il 27 giugno 1959 alle soglie del suo 80esimo compleanno.
Trasferitosi a Milano ai primi del ‘900, Virgilio si spostò a Tortona dove nel 1901 diresse il Concerto dedicato a Giuseppe Verdi (morto in quell’anno), strinse amicizia con Maria Rivera della quale fu insegnante di canto; nel novembre 1908 Maria divenne moglie dell’avvocato Cesare Marenghi Marenco il cui nome è legato a Barletta essendo discendente del cavaliere di ventura Domenico Riccio de’ Marenghi da Soragna che partecipò alla Disfida di Barletta del 13 febbraio 1503.
A Tortona, presso la villa di Maria Attilia Grillo-Ruffini (nipote del Marenco, scomparsa nel 2022), esiste tuttora il pianoforte sul quale Virgilio creò Jana, replicata con grande successo al Teatro Adriano di Roma, al Petruzzelli di Bari nonché a Tortona, Novi Ligure, Bologna e nel 1913 a Barletta diretta dall’autore; sono stati Pietro e Maria Adelaide Ruffini, figli di Maria Attilia, a consegnare a Francesco Lotoro il copioso materiale musicale ed epistolare lasciato da Virgilio a Tortona.
Sin dal 1990 Francesco Lotoro e Paolo Candido avviarono un progetto di recupero dei materiali di Renato Virgilio presso gli Archivi storici e anagrafici di San Gallo, Zurigo, Basilea, Berlino, Wiesbaden, Boston, Lipsia, Bologna e la Biblioteca E. Loffredo di Barletta; qualche anno fa a Berlino, Lotoro e Candido recuperarono l’ultima stesura autografa dell’opera Jana, notevolmente ritoccata da Virgilio rispetto alla consacrata versione di inizio Novecento presumibilmente per adeguarla ai nuovi linguaggi musicali ma anche per sopperire ai materiali originali dell’opera giacenti presso la Bote&Bock di Berlino e andati distrutti dai bombardamenti Alleati sulla capitale tedesca.
“Sin dalla sua costituzione – ha dichiarato Francesco Lotoro al suo ritorno da Tortona – la nostra Fondazione ha dedicato notevoli energie alla valorizzazione dei musicisti nati a Barletta, grazie soprattutto all’impegno profuso sulla materia dal maestro Paolo Candido; lo stiamo facendo anche per Elisabetta Barbato e Ruggiero Orofino, cantanti barlettani ingiustamente dimenticati. Grazie all’acquisizione di tali manoscritti presso la famiglia Grillo-Ruffini, intendiamo promuovere sul territorio l’opera musicale di Virgilio e val la pena ricordare che presso la Bibliomediateca della futura Cittadella della Musica Concentrazionaria di Barletta sarà aperto l’Archivio dei Musicisti Barlettani, vera e propria miniera dei materiali dei grandi musicisti ai quali Barletta diede i natali”.
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