A 48 ore da un voto che potrà dire tanto o tutto sul suo futuro alla guida della Lega, Matteo Salvini si trasforma da ministro della Difesa di Vladimir Putin e da fido segugio di Marine Le Pen e arriva a definire il presidente francese Emmanuel Macron “criminale e instabile”. E’ solo l’ultima ‘perla’ partorita da chi in questi anni ha detto tutto e il contrario di tutto.
Da chi difende Putin e crede nella giustizia russa dopo la morte dell’oppositore Alexei Navalny, ecco arrivare parole incandescenti contro il “bombarolo” e “guerrafondaio” Macron, colpevole di essere troppo dalla parte dell’Ucraina perché pronto a inviare caccia, armi e creare una brigata europea. Da brividi le parole di Salvini che quasi trasforma il presidente francese in uno spietato dittatore: “Se qualcuno in Italia di centrodestra preferisce la sinistra al centrodestra, e preferisce il bombarolo e guerrafondaio, il pericoloso Macron, perché Macron è pericoloso e lo vedo instabile… Non voglio che il mio destino sia nelle mani di un tizio instabile. Se si preferisce Macron alla Le Pen, la guerra alla pace, il centrodestra disunito a favore del centrosinistra è un problema. Macron, vuoi la guerra? Mettiti l’elmetto, vai a combattere e non rompere le palle”.
Un delirio che lascia sgomenti. Ma la tenace difesa russa da parte di Salvini prosegue: “Le parole di Macron e del segretario generale della Nato sono assolutamente chiare: quando uno ipotizza di bombardare e uccidere in Russia, è un criminale perché ci avvicina alla terza guerra mondiale – ha aggiunto -. Sono contento se l’intero governo italiano la pensa come me. Quindi nessun proiettile italiano per colpire in Russia e nessun militare italiano a combattere in Ucraina, se siamo d’accordo bene”.
Con la Lega spaccata dopo la candidatura di Vannacci, i big del partito contro e il congresso in programma a settembre, Salvini spara così le ultime cartucce prima del voto che potrebbe vederlo per l’ultima volta alla guida del partito. La sfida nella maggioranza di governo è con Forza Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Le parole contro Macron sono un disperato tentativo di conquistare voti in queste ultime ore che precedono l’apertura dei seggi. D’altro canto Salvini dimentica che la sua Lega ha votato più volte a favore dell’invio delle armi all’Ucraina.
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