Gianfranco Fini è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere per la nota storiella della casa di Montecarlo. Inutile entrare nel merito della vicenda giudiziaria perché, che il reato vi fosse o meno, quel che conta politicamente è il fatto che un immobile di proprietà del partito sia finito in un modo o nell’altro nelle mani del cognato. La figura barbina l’ha fatta.
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Gianfranco Fini, all'uscita dal tribunale sembrava sollevato: non è stato condannato per riciclaggio, che era una delle accuse rivoltegli. La condanna commitagali- contro la quale farà naturalmente appello - si è ristretta alla vendita di quella 'casetta' di Montecarlo ad una SOCIETA' RICONDODUCIBILE AL COGNATO.
Lui- questa la linea di difesa - non sapeva che la società acquirente facesse capo al fratello della sua compagna.
Ci sembra di risentire una delle battute indimenticabile del primo Verdone: non poteva trovare scusa più stronza! - letteralmente.( P.A.)
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