Roberto Abbado torna a Parma, dove era di casa al Regio per il Festival Verdi, ma questa volta sul podio della Toscanini
Dopo il successo a Bologna con la Filarmonica del Teatro Comunale, Roberto Abbado resta in Emilia-Romagna per tre concerti con la Filarmonica Toscanini di Parma. Il maestro milanese, Premio Abbiati e già direttore musicale del Festival Verdi, torna sul podio della Toscanini con un programma di musiche di Samuel Barber, Maurice Ravel e Modest Musorgskij. Con questa produzione la Toscanini debutta questa sera al Teatro Ponchielli di Cremona, mentre il 22 sarà al Teatro Valli di Reggio Emilia e il 23 all'Auditorium Paganini di Parma.
Ospite dei tre appuntamenti il violinista ucraino Valeriy Sokolov, artista in residence alla Fondazione Toscanini, per l'esecuzione del Concerto per violino e orchestra Op. 14 di Barber. Gli altri due brani del programma trovano il loro denominatore comune in Ravel e nel fatto che sono entrambi originari per pianoforte: Une barque sur l'océan di Ravel e i Quadri di un'esposizione di Musorgskij proposti proprio nella celeberrima orchestrazione fatta dal compositore francese. Une barque sur l'océan è dedicato al pittore Paul Sordes, e questo fornisce un prezioso indizio del carattere "visivo" dell'opera orchestrata un anno dopo averla composta da Ravel stesso: è un poema del mare, raffigurante la risacca, il moto ondoso e la schiuma.
Per Roberto Abbado "in questo pezzo vi è c'è tutta la componente evocativa dei significati racchiusi dall'acqua". I Quadri di un'esposizione di Musorgskij sono ispirati a una mostra del pittore Victor Hartmann da cui nel 1874 è stata ricavata una suite pianistica di dieci pezzi corrispondenti a dieci quadri; nel 1922 Ravel orchestrò l'opera che si può definire uno dei capolavori più originali dell'intera letteratura musicale. Tra Une barque e i Quadri, Sokolov che aveva già stupito il pubblico parmigiano eseguendo il Concerto di Ciajkovskij, proporrà il Concerto per violino di Barber, un brano composto in piena Guerra Mondiale nel 1940. Il brano, arricchito dalla presenza del pianoforte, è caratterizzato da un linguaggio cantabilmente neoromantico, estroverso ed immediato, fino al funambolico Moto perpetuo finale. (ANSA).
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