Una nuova vita per la casa editrice Liberilibri di Macerata: creata nel 1986 da Aldo Canovari, oggi acquista ulteriore slancio con i nuovi soci Nicola Porro, giornalista e conduttore televisivo, Lorenzo Castellani, docente della Luiss Guido Carli di Roma ed editorialista del Quotidiano Nazionale, Irene Canovari e Marco Cingolani (figli rispettivamente dei fondatori Aldo e Carlo), Pierandrea Farroni, commercialista di Macerata, la Fondazione Andreani-Gregorini nella persona di Luigi Scarfiotti, presidente del cda, e Michele Silenzi, ad e direttore editoriale della nuova società.
Aldo Canovari è scomparso il 9 febbraio di quest’anno dopo aver lottato a lungo (dal 2015) contro la Sla, che lo aveva costretto all’immobilità nel letto di casa sua e, negli ultimi tempi, a comunicare solo con gli occhi tramite puntatore oculare. Lucidissimo fino alla fine, non si era mai fermato: dal letto ha sempre continuato a lavorare ai testi da pubblicare, con una incredibile forza. Una battaglia per il libero pensiero e per la libera azione degli individui, questa la mission che si propone anche oggi la Liberilibri. In più di 30 anni di attività, si è imposta come il riferimento italiano di un determinato orizzonte culturale raccogliendo un catalogo di oltre 300 volumi che sono classici internazionali della libertà. Tra i suoi principali autori si annoverano insuperabili maestri del pensiero liberale e libertario: da Ayn Rand a Étienne de La Boétie, da Voltaire a Edmund Burke, da Carl Menger a Murray Rothbard fino a grandi italiani come Bruno Leoni, Antonio Martino, Francesco Cossiga, Carlo Nordio. "Canovari – si legge nella nota della nuova società –, grande liberale, avvertendo una cultura egemonizzata dalla sinistra, ha portato nel nostro Paese molti classici della cultura liberale, classici del pensiero fino ad allora mai tradotti in italiano a partire dal ‘Discorso sul libero pensiero’ di Anthony Collins, testo fondativo del liberalismo. Liberilibri ha fatto della relazione tra libri e libertà il proprio nome e la propria missione. La difesa della libertà – così come la sua promozione tramite i libri – è passata sempre dalla difesa di angoli insoliti e remoti della libertà, lì dove è più difficile osare difendere il libero agire individuale", come recita il titolo di un libro di Lysander Spooner, "i vizi non sono crimini", così come ‘Difendere l’indifendibile’ – uno dei titoli di maggior successo della casa editrice – un manifesto ideale di quella difesa radicale della libertà che da sempre portiamo avanti. Senza libertà, infatti, viene meno l’uomo che per essere tale non può che essere libero. "Ho collaborato un po’ con Aldo – sottolinea Lorenzo Castellani –, ora abbiamo costruito questa coalizione di piccoli azionisti così da far sopravvivere la casa editrice a Canovari. L’obiettivo è di farla crescere ulteriormente, bilanciando tra autori italiani e stranieri, specie francesi, anglosassoni, gli americani, aumentare il numero di copie e puntare a circa 20 pubblicazioni all’anno, equilibrate e ben distribuite. Intendiamo anche dare più visibilità alla casa editrice, a Roma ma anche a Milano, sempre avendo come base Macerata e le Marche".
Gli ultimi anni, ricorda Castellani, segnati dalla malattia di Canovari, "sono stati certo più difficili, ma con Michele Silenzi la casa editrice ha avuto nuovo impulso. Importante ora anche la nuova offerta, il lancio dell’abbonamento, con cui si possono ricevere con uno sconto i libri pubblicati durante l’anno. Una forma di editorialità moderna, che punta da un lato a mantenere il pubblico più affezionato e dall’altro ad attirare nuovi lettori". Alle sfide dell’epoca, Liberilibri risponde con un catalogo di testi senza tempo e insieme attualissimi, invitando i lettori ad "aderire a un progetto editoriale che nell’epoca dell’evanescenza ambisce a una riflessione che allontana il correttismo uniformante". La proposta è di 10 novità all’anno spedite a casa e il 30% di sconto sull’intero catalogo. La casa editrice conserverà sempre l’impronta di Aldo, all’insegna del liberalismo e del libertarismo. "Andremo nella direzione della libertà di esprimersi, di sostenere gli argomenti più provocatori e scabrosi. Destra e sinistra non ci interessano, ci interessa invece non porci mai limiti, parlare di libertà in tutte le sue declinazioni di libertà. La casa editrice non parla mai con una sola voce ma tramite autori con idee diverse".
Canovari era innamorato della libertà, nel senso più ampio del termine. Alla sua morte gli amici più cari, tra cui Giulio Tremonti, Vittorio Sgarbi, Giuliano Ferrara, gli hanno reso omaggio: "Quando si discuteva con Aldo – le parole di Tremonti – ci si accorgeva che il suo era un sapere esteso quanto il suo catalogo. Se si organizzasse una giornata di studi, un seminario, in una sua memoria, credo che molti vi parteciperebbero volentieri".
Nessun commento:
Posta un commento