Rossini Jazz Festival, ovvero la musica jazz e Rossini. Del Cigno si è sempre data la definizione di compositore pop ma in effetti tracciare un percorso che colleghi, almeno idealmente, la musica del grande pesarese a quella afroamericana potrebbe sembrare quanto mai ardito. Ed in effetti non è quanto (a parte il titolo scelto), si prefigge per questo festival la Scuola di Jazz del Conservatorio Rossini. Anche se sarebbe stimolante provarci. E comunque fino a domenica (nei pomeriggi dalle 16 alle 19) si terrà la seconda edizione del Rossini Jazz Festival, ideata e curata dalla Scuola di Jazz del Conservatorio Rossini.
Ancora una volta docenti e studenti si ritroveranno sullo stesso palco nell’esplorazione di stili vocali e strumentali eterogenei. Sede dell’evento sarà il Cinema Astra. A dare il senso alla manifestazione è Mauro Campobasso, docente di chitarra jazz del Conservatorio Rossini "Vogliamo partire da una collaborazione artistica e creativa tra docenti e studenti, in cui i maestri della scuola di jazz del Rossini, in interazione con i propri allievi, intessono una tela dalla molteplici forme per la produzione di progetti originali pensati appositamente per questa kermesse jazzistica". Il Rossini Jazz Festival sarà inaugurato con un omaggio a Wayne Shorter di Vincenzo Presta, a cui seguirà The Golden Age of Modern Jazz, progetto di Gian Marco Gualandi sulle songs del decennio 1955-1965.
A conclusione della prima giornata ancora un omaggio: Swahiliand, tributo di Massimiliano Rocchetta ad Ahmad Jamal, uno dei pianisti preferiti da Miles Davies, dallo stile eclettico e innovatore, scomparso recentemente. Sabato un fuori programma: Vincenzo Presta e Mauro Campobasso converseranno sul rapporto tra jazz e cinema nelle pellicole Bird, Round Midnight e Whiplash (Conservatorio Rossini, Sala dei Marmi, ore 11).
Nel pomeriggio si ritornerà alla musica dal vivo con il Quartetto cum laude, formato dai migliori diplomati del corso di jazz, i "pianisti in subbuglio" della classe di pianoforte jazz in 88 Miles High e L’alba del Soul Jazz di Walter Paoli con Mauro Campobasso alla chitarra. Alessia Obino aprirà il pomeriggio del 30 aprile, in occasione dell’International Jazz Day proclamata dall’Unesco nel 2011, in una mescolanza di stilemi vocali (Conference of voices); il festival si chiuderà con un ospite d’eccezione: Flavio Boltro. Trombettista italiano tra i più noti nel panorama musicale contemporaneo, vincitore dell’Umbria Jazz Award nel 1990 e del Jazzit Award 2010, Boltro dialogherà con gli studenti e i docenti della Scuola di Jazz in una lezione-concerto tra vita, poetica e improvvisazione. A conclusione del festival (ore 18) il trombettista si esibirà con il "collettivo" dei docenti di jazz del Conservatorio Rossini (Gian Marco Gualandi, Mauro Campobasso, Daniele Mencarelli, Alessia Obino, Walter Paoli, Vincenzo Presta, Massimiliano Rocchetta) in composizioni originali, rivisitazioni del jazz classico e moderno e improvvisazioni radicali. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
Per informazioni e programmi: www.conservatoriorossini.it
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