venerdì 28 aprile 2023

L'anti Avanguardia al Festival di Brescia e Bergamo

 

COMUNICATO

"La cultura si forgia col tempo, con gli anni. Questa ricetta è di fondamentale importanza per creare un percorso costante e sensibile: sicuramente il «Festival Pianistico Internazionale» di Brescia e Bergamo è un grande esempio di questo decennale cammino. Giunto quest’anno all’importante traguardo della sua 60esima edizione, la kermesse suggella ancora una volta un forte patto d’alleanza tra le due città “sorelle”, Bergamo e Brescia, in questo 2023 che le vede Capitale della Cultura. È stato un percorso importante, fatto di coesione, intenti comuni, volti a garantire un’efficace quanto stimolante e variegata proposta di ascolto: ogni anno, infatti, il «Festival Pianistico» incentra il proprio focus su temi ed aspetti sempre diversi - da Chopin a Bach, passando per Beethoven fino ai contemporanei - e sicuramente la proposta tematica di questa edizione non è da meno". 

"Si prosegue con la seconda parte di «Novecento Suite» - il tratto tematico distintivo del Festival iniziato l’anno scorso che propone un percorso musicale scelto - con un’attenta selezione di oltre 30 compositori. Questa edizione del Festival è dedicata all’Anti Avanguardia, intesa come ricerca di quegli autori che, tra XX e XXI secolo, hanno saputo esprimere loro stessi attraverso un linguaggio contemporaneo. Sebbene questi compositori fossero stati spesso ostracizzati dalla critica militante, il tempo e in modo particolare il pubblico ne hanno decretato il successo".

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Detto così sembra che alla annuale edizione del festival pianistico, gli organizzatori abbiano voluto di proposito accogliere tutti quelli che la vita musicale ha messo ai margini.

 Per Anti Avanguardia  intendono quei musicisti che HANNO SAPUTO ESPRIMERE SE STESSI ATTRAVERSO UN LINGUAGGIO CONTEMPORANEO. 

MA E' CIO' CHE TUTTI I MUSICISTI FANNO O CREDONO DI FARE.

Semmai avrebbero dovuto dire, spiegare, gli organizzatori che per questa edizione del festival hanno invitato i musicisti che non si sono adeguati alle correnti dell'avanguardia più in voga, e , solo per questo, considerati degli 'anti avanguardia', soprattutto per l'uso di un linguaggio musicale grammaticalmente e sintatticamente  tradizionale, senza  alcun aggiornamento dei tanti introdotti ,nel corso della storia, nel linguaggio musicale.

Fra questi ci sarebbero, stando agli inviti, anche Colasanti, Campogrande , Boccadoro, Say, Rzewski . Sinceramente, noi ci saremmo sentiti offesi da un simile incasellamento. ( P.A.)

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