«Montecassino e altri 7 monasteri patrimonio culturale mondiale»
«Montecassino e altri 7 monasteri patrimonio culturale mondiale»© Fornito da Avvenire

Una storia lunga poco meno di millecinquecento anni, iniziata nel 529 e segnata da quattro distruzioni totali (i longobardi, poi i saraceni, un terremoto nel '300, gli Alleati nella Seconda guerra mondiale) ed altrettante ricostruzioni. Non a caso il suo motto è 'succisa virescit' che significa 'recisa, torna a rinverdire'.

Montecassino, culla del monachesimo e del pensiero moderno, guida il sogno di otto monasteri benedettini italiani di entrare nel 'Patrimonio mondiale dell'umanità' riconosciuto da Unesco, l'agenzia Onu per l'Educazione, la Scienza e


Gli otto siti sono stati selezionati un gruppo di lavoro presso il Politecnico di Torino, che ha condotto uno studio su "Monachesimo benedettino e testimonianze materiali".

Al suo interno c'è il censimento, l'esame e la mappatura di oltre 2.200 insediamenti benedettini medievali in Europa. Un lavoro complesso che ha portato a individuare gli otto monasteri che insieme adesso vogliono rappresentare il grande e articolato fenomeno del monachesimo all'interno del patrimonio culturale mondiale.

2.200 monasteri che insieme rappresentano le fondamenta dell'Europa contemporanea. Il movimento benedettino è sta infatti fondamentale nel salvare la cultura classica latina e greca. Ma anche quella cristiana dei primi secoli, che ha visto fiorire le opere dei padri della Chiesa, di grande importanza nella costruzione del pensiero europeo anche nel rapporto tra fede e cultura, tra originalità cristiana e filosofia greca. Basta ricordare i Cappadoci, Ambrogio, Agostino...

Con Cassino partecipano all'iter i monasteri di Subiaco e di Santa Maria di Farfa, nel Lazio come Montecassino, San Vincenzo al Volturno, in provincia di Isernia, San Pietro al Monte a Civate, in provincia di Lecco, San Michele della Chiusa, in provincia di Torino, Sant'Angelo in Formis, a Capua, e San Vittore alle Chiuse di Genga, in provincia di Ancona.

Il Consiglio comunale di Cassino ieri sera ha approvato all'unanimità l'avvio ufficiale dell'iter per la candidatura. Il primo passo.

"Il primo marzo scorso, io ed i colleghi sindaci degli altri sette comuni avevamo scritto ai rispettivi governatori regionali per chiedere pieno sostegno" racconta il sindaco di Cassino Enzo Salera (Pd). "Poniamo così riparo ad una grave lacuna nella cultura mondiale. Perché era una grave mancanza che non fosse già incluso nel Patrimonio Unesco un sito come Montecassino, dove venne scritta la regola benedettina cioè il più eccezionale esempio di monachesimo, citato persino da Dante nella Divina Commedia. E dove salvammo la cultura dell'Occidente".

Capitale di un patrimonio intellettuale ed artistico immenso, ritenuta fonte insostituibile del Sapere occidentale grazie ai volumi della sua immensa biblioteca, ma anche modello di sviluppo sostenibile ante litteram, Montecassino è centrale nella storia culturale d'Europa.

"Il prossimo passo - spiega l'assessore alla Cultura Danilo Grossi - è presentare il progetto al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, lo faremo a maggio per poi arrivare alla nomination ufficiale di Parigi. Alla quale contiamo di giungere entro fine anno. La bellezza salverà il mondo".