l Teatro alla Scala annuncia la commissione di una nuova opera a Silvia Colasanti, prima donna ad essere rappresentata dal teatro. L’opera, Anna A., andrà in scena nel 2025 e riguarderà Anna Achmatova, con il libretto dello scrittore italiano e esperto di letteratura russa Paolo Nori, che ha appena pubblicato un libro ‘ Vi avverto che vivo per l’ultima volta’ sullo stesso soggetto.
Lidija Chukovskaja – che lottava per salvare il marito, in realtà già ucciso – va a trovare quasi ogni giorno Anna Achmatova – il cui figlio Lev è stato arrestato per la seconda volta. In attesa della sentenza, Anna si reca al carcere delle Croci di Leningrado, incontrando le madri degli altri detenuti, di cui diventerà la voce, anche per esplicita richiesta delle altre donne di trasformare in poesia questa drammatica esperienza.
Gli incontri tra Lidija e Anna sono non solo il momento in cui la poetessa consegna alla memoria dell’amica le sue liriche, ma lasciano spazio ai ricordi del suo matrimonio con Nikolaj Gumilëv, della sua esclusione dall’Unione degli scrittori, del suo incontro con degli studenti inglesi che le chiedono cosa ne pensa, del suo incontro con il celebre poeta americano Robert Frost, della solidarietà che la salva dalla fame quando lo stato sovietico decide che è una donna che si è dimenticata di morire quando è ora e prova a rimediare.
La drammaturgia sonora racconterà la forza e l’autenticità con cui Anna ha vissuto la sua vita intensa, attraversando i registri più diversi, dalla malinconia alla tragicità dei suoi amori, all’ossessione distruttiva e insensata del potere che tenta inutilmente di reprimere la voce dell’arte, al lamento e la preghiera in cui Anna si fa voce per tutte le madri che piangono i propri figli.
In un organico sostanzialmente classico troveranno spazio i timbri di strumenti tipici russi, così come all’interno del linguaggio musicale di oggi affiorerà il ricordo degli stilemi popolari russi. La voce più intima di Anna ha un corrispettivo in orchestra in un violino solista, che canta instancabile sotto tutte le esperienze ‘orribili e meravigliose’ della sua storia.
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