sabato 29 aprile 2023

Bollani e l'improvvisazione pianistia al Bologna Festival ( Ansa, di Yku Nes)

 Un viaggio tra i tasti del pianoforte ( che vuol dire, qualcuno  ce lo spieghi) che si rinnova ogni sera: Piano solo è il titolo del recital che Stefano Bollani terrà martedì 2 maggio alle 20.30 al Teatro Auditorium Manzoni per il suo ritorno al Bologna Festival, attesissimo appuntamento della rassegna dedicata ai Grandi Interpreti.

La musica di Stefano Bollani non conosce confini, sconfessa i generi musicali e si nutre di tutti quei momenti magici con artisti straordinari che il pianista ha incontrato sui palchi di tutto il mondo nel corso di una carriera che lo ha visto collaborare con i maggiori jazzisti del mondo e, in ambito classico, al fianco di direttori come Riccardo Chailly, Zubin Mehta, Daniel Harding, Antonio Pappano, Kristjan Järvi.

L'improvvisazione per Stefano Bollani è una attitudine spontanea che applica indifferentemente sia alla musica scritta, sempre reinventata con travolgente immaginazione sonora, sia a quella non scritta, governata da una rigorosa disciplina compositiva. I suoi recital non sono mai semplici 'concerti', bensì veri e propri flussi di coscienza musicale (???) che si muovono, con totale e intransigente libertà, tra Carosone e il jazz, il pop, la musica brasiliana e la canzone italiana. Ogni volta con un risultato sempre diverso, eppur sempre incredibile. Nei suoi concerti tutto può accadere, non esiste nessuna scaletta, nessun programma di sala che indichi il succedersi dei brani: lo spettatore viene chiamato a guardare orizzonti musicali sempre nuovi e inaspettati. (ANSA).

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 Innanzitutto fa ridere la mania di indicare i festivals in una maniera che italiana non è: Perchè Bologna Festival e non Festival di Bologna? 

E poi il pittoresco ma  idiota frasario entrato nel gergo dei comunicati: qui  in verità è l'Ansa che scrive: "un viaggio fra i tasti del pianoforte". Negli anni passati, fino a quando non abbiamo desistito perchè inutile il nostro tentativo di raddrizzare le gambe ai cani ceciliani, si leggeva nei comunicati dell'Accademia che  "Accardo affonda l'archetto" nelle corde del suo violino", oppure, Pollini affonda le sue amni nei tasti del pianoforte". Locuzioni che dovrebbero essere bandite in tutto il mondo, e  a maggior ragione dai comunicati di una accademia di  musicisti professionisti, dalla comunicazione musicale.                                                                                                                                  (P.A.)

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