domenica 20 ottobre 2019

Lo Stato entra in Musica per Roma, il Comune in MAXXI. Per ora- dicono- trattansi solo di ipotesi; ma forse ci sono già trattative in atto

Se un giorno si avrà a ricordare l'attuale fase politica con il Governo giallorosso, lo si farà forse per l'ingresso dello Stato nella istituzione culturale e di spettacolo più importante della Capitale da oltre quindici anni: Musica per Rom, ovvero l'Auditorium costruito da Renzo Piano, nel cui complesso sono ospitati l'Accademia di santa  Cecilia ( sede amministrativa, bibliomediateca, museo di strumenti musicali, sale da concerto e prove, servizi), libreria, ristorante e bar) festa del cinema e molto altro ancora.

Chi non capiva che era impensabile che in una simile istituzione divenuta quasi elemento identitario della città, dopo i suoi monumenti storici, l'assenza dello Stato nella fondazione omonima?

Ciò è accaduto,invece, ed è andato avanti per molto, sapete perchè' perchè il governo della città - l'amministrazione capitolina - in tutti questi anni era solitamente diversa dal Governo del Paese, e dunque il Comune che assieme a Regione e Camera di commercio era fra i fondatori, era geloso del suo dominio.

 Ora , invece, che il Governo del Paese va a braccetto con quello Capitolino, ecco che Franceschini - la cui moglie in Consiglio comunale gridava come una lavandaia all'indirizzo della sindaca - prova a mettere piede, pagando ovviamente mica gratis,  nell'Auditorium, dove in cambio di un contributo annuale - di cui ancora si discute l'entità - chiederà un seggio nel CdA, alla vigilia delle nomine della governance di Musica per Roma.

Dove ironia della sorte, sembra che ad essere sostituito sarebbe l'amministratore delegato chiamatovi da Marino, lo spagnolo Dosal  che in questi anno ha fatto bene anzi benissimo, ancora meglio di Fuortes. E che perciò meglio ancora sostituirlo, mentre resterebbe alla presidente Regina, industriale del 'sigaro toscano antico', messo lì da Alemanno al posto di Borgna che se ne ebbe a male assai.

 E' in passivo la Festa per Cinema che fa riferimento ad una seconda fondazione affiliata alla casa madre, e cioè la Fondazione per il cinema che organizza il festival questi giorni in pieno svolgimento.

In cambio Franceschini ottiene dalla sindaca, per  la mediazione dell'assessore-vice sindaco Bergamo che il Comune entri nella fondazione che oggi amministra il Museo contemporaneo statale Maxxi ( via Guido Reni), distante poco più di 100 metri dall'Auditorium, oggi e da molto tempo, regno incontrastato dall'ex ministro Giovanna Melandri. Ovvio che tale biglietto di ingresso stabile nel museo costerà al Comune, come allo Stato per entrare in Musica per Roma, un contributo sostanzioso.

In cambio, come lo Stato per Musica per Roma, anche il Comune vorrà cambiare la governane del Maxxi? E' assai probabile, perchè a dire le cose come stanno, nè allo Stato fotte nulla di Muscia per Roma, nè al Comune del Maxxi. Solo che sia l'uno che l'altro, tentano così facendo di cancellare la vergogna che si legge sui rispettivi profili.  

E forse anche perisparmiare, come si va ventilando. Perchè si dice che  se da Musica per Roma va via Dosal che percepisce da Amminitratore delegato  230.000 Euro l'anno,  per il suo successore che sarebbe direttore generale, ne basteranno 100.000 che di questi tempi serve comunque. Chissà se la spunteranno anche sul successore della Melandri, nel caso decidessero un avvicendamento opportuno. 

E già che si parla dell'entrata di soldi freschi statali nelle casse di Musica per Roma, si progetta un lavoro di restauro, ormai necessario, delle coperture metalliche delle tre sale.  

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