mercoledì 2 ottobre 2019

Che figure, dal TG3 a Di Maio

Oggi, dopo l'incontro con Mike Pompeo,  segretario di Stato americano, venuto per saggiare il polso della nuova maggioranza di governo, relativo alla nostra permanenza nell'alleanza atlantica,  ai rapporti con il nemico 'atlantico' Putin - che l'ex vice premier, Salvini il 'Nero' considerava e considera tuttora uno dei migliori politici su piazza, al punto che caldeggiava e caldeggia ancora l'eliminazione delle sanzioni - ai rapporti con la Cina ed infine ai dazi che possono mettere in ginocchio la nostra economia, nel caso del Made in Italy, in molti settori, da cui l'Italia attinge fondamentali e consistenti risorse per il suo PIL.

 Il TG3 delle 14.20 intendendo riferire dell' importante incontro a Roma fra Pompeo e Di Maio, in apertura di telegiornale ha dato la linea alla sua inviata, la quale  ha detto poche cose e molto confuse  fra loro, come si è visto, oltre che sentito,  nel cambio continuo di foglietti ai quali si rivolgeva per chiedere lumi sul da dirsi. Ci è venuta in mente quella scenetta analoga, nella seduta parlamentare per la fiducia al governo gialloverde, quando l'allora inesperto Conte, non sapendo cosa dire, pendeva dalle labbra e dai foglietti che gli porgevano i suoi vice.

Non è andata meglio ai fini della comprensione  e dell'informazione, quando l'inviata del TG3 ha chiesto di mandare il servizio sulla conferenza stampa nella quale si ascoltava solo  Di Maio parlare, e mai Pompeo, il quale, però, sembrava ascoltare distrattamente la vacuità dei discorsi che il nostro ministro degli esteri gli faceva e che in sintesi era: "il nostro governo lavora notte e giorno per difendere gli interessi degli italiani". Perchè c'ha altro da fare? "Prima si esportavano le aziende oltre che i prodotti, adesso vogliamo esportare solo i prodotti e lasciare in Italia le aziende". Belle parole!

Il fatto è che, sulla stessa linea della inviata del TG3, Di Maio non ci ha fatto capire nulla dell'esito dell'incontro. Forse non sapeva neanche lui quel che diceva e, più probabile ancora, è che non avesse  capito nulla dell'incontro ed anche dell'inutile discorsetto che stava ripetendo. 

Sarebbe interessante sapere come ha riferito dell'incontro  Mike Pompeo al suo presidente. Più o meno gli potrebbe aver detto: ho incontrato un ragazzotto, non sapeva neanche lui cosa diceva; e perciò ci converrà parlare più avanti con Conte e con il Ministro dell'Economia. Mi chiedo però, caro Donald, perchè mi fai perdere tempo in inutili viaggi per incontrare politici che contano meno di zero e che comunque non sarà difficile in ogni momento fregare. Per noi va bene.
E per l'Italia? Cominciamo male anzi malissimo!

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