Chi sono i componenti? Presidente Valerio Toniolo - del quale raccontiamo di seguito vita e miracoli - poi due onesti professionisti, ma forse a digiuno della materia sulla quale consigliare il ministro e permeabili a qualunque decisione altra - al ministro i consigli che contano li dà qualcun altro, un tempo era Nastasi - come Angelo Licalsi e Anna Menichetti ( di cui gesta da raccontare non ne abbiamo); e poi il direttore di Musica Jazz, Filippo Bianchi (che forse di teatri e di opera lirica poco sa) e Antonio Princigalli (del clan dei pugliesi, portato al ministero da Bray, occupato in Puglia Sound, che non sappiamo cosa sia, ma sappiamo che con teatri, festival - che non sia la taranta- e istituzioni concertistiche niente ha a che fare).
A questi illustri incompetenti (non per loro colpa) ma soprattutto ubbidienti, Vergnano si rivolge perchè esaminino bene le carte e decidano in base ad una valutazione accurata e nient'altro. Come non sapesse che Franceschini ed il suo clan le decisioni che contano le hanno già prese e che la riunione della commissione è solo una foglia di fico - in balia dei venti che spirano di volta in volta al Ministero - che copre le vergogne che sono abituati a praticare.
Vergano si fa sentire dopo che è rimasto scottato dagli stanziamenti dell'anno scorso che, a suo modo di vedere, non hanno valutato a dovere la qualità della programmazione del Teatro Regio, con conseguenti riflessi negativi sull'attribuzione del FUS. La qual cosa preoccupa oggi più di ieri Vergano, dopo che la nuova sindaca di Torino ha dichiarato di voler smantellare la 'Fondazione per la cultura ecc.'. di Torino di cui era domina la signora Larotella, moglie di Vergnano, che aveva come compito precipuo quello di procurare soldi alle istituzione culturali torinesi, compresa quella al cui vertice, da troppi anni, è suo marito: il Teatro Regio di Torino. Ora che i protettori del Sovrintendente non comandano più - Fassino - Vergnano teme che la sua poltrona, come già quella di sua moglie non si regga più in piedi.
E, comunque, Vergnano come tutti gli altri sovrintendenti delle Fondazioni liriche, hanno di che preoccuparsi. Della commissione abbiamo scritto, abbastanza male, già su questo blog, come anche sul presidente Toniolo. Altrimenti non si spiegherebbe come mai Silvia Colasanti , membro di quella commissione, si sia dimessa, rimpiazzata da Anna Menichetti. Su Toniolo e sulla Commissione, a seguire, riproponiamo quanto abbiamo scritto nei mesi scorsi in questo blog. Abbastanza esauriente per capire l'aria che tira al Ministero, con tutti i ministri.
Ne
' I Borghi' si gioca ai tre ladroni
Un
nostro assiduo lettore ci invia un articolo di ieri ( Il Tempo)
assicurandoci che 'ci interesserà'. Ha ragione. Che dice l'articolo?
Dice
di un triplo finanziamento fatto dalla Regione, guidata dalla
Polverini, per lo stesso avvenimento musicale che riguardava i
giovani - nel cui nome troppi misfatti ed imbrogli si compiono - e al
quale partecipava anche Ennio Morricone, che naturalmente è del
tutto estraneo alla storia, e semmai ne sarebbe vittima.
L'avvenimento
cui si fa riferimento ebbe luogo all'Auditorium Conciliazione (siamo
nel 2014) che è gestito dalla società ' I Borghi srl' di proprietà
dei Cesa - sì, loro che dicono di essere scesi in politica per il
bene della 'ggente, della quale fa parte anche la loro famiglia -
passata poi di mano e finita in quelle di tale Carducci, il quale a
sua volta, divenuto presidente del Consiglio regionale , sotto
Polverini, cede l'impresa a Valerio Toniolo, altro Rutelli boy's,
come il Carducci, Dal che si deduce che il Rutelli con la sua
'margherita' ne ha allevati di procacciatori di affari per sè...
A
Valerio Toniolo, Rutelli e poi i Cesa non si sono accontentati
di fargli amministrare la società che gestisce l'Auditorium,
ristrutturato con i soldi Arcus, e finanziato negli anni dalla
Polverini( in tre anni gli ha destinato quasi 1.500.000 Euro) ed
anche , prima, da Marrazzo ( quasi 500.000 Euro in due anni - i quali
volevano un auditorium ' nella disponibilità della Regione' per le
loro manifestazioni - ma lo hanno infilato in organi di gestione
della cosa pubblica. Toniolo è passato , dai tempi di Rutelli
ministro, in tutte le Commissioni del Ministero della Cultura,
commissioni di teatro, musica, danza, circhi: le commissioni che
consigliano al ministro chi finanziare con il FUS ed anche di quanto
finanziare gli idonei.
Non
bastasse, nella stessa società ed anche in alcune delle tre
associazioni destinatarie del finanziamento di cui scrive 'Il tempo',
c'è anche una signora Toniolo, evidentemente moglie o sorella o
figlia... o qualcosa che ha a che fare con il Toniolo, Valerio,
che siede anche nel consiglio di Presidenza dell'AGIS - non si
capisce se a titolo personale, come esperto di musica, danza teatro e
circhi - come lo avrebbe laureato Rutelli - come rappresentante
del ministero nelle cui commissioni egli siede da subito dopo
l'esame di maturità, o come amministratore de 'I Borghi srl' ,
rappresentando anche sua sorella o moglie o figlia, con il che si
vede che si occupa anche di trovare lavoro a chi non ne ha, ed in
tempi come i nostri è una sacrosanto compito che va comunque
compensato.
Di
Valerio Toniolo e dell'affaire ' I Borghi srl' abbiamo scritto altre
volte, ed una volta ricevemmo una risposta da parte dell'interessato
che voleva spiegarci come era tutto regolare. Sì, ha ragione, tutto
regolare, come conferma anche quest'ultima storia.
*************
Qualche anno fa su Music@ ( n. 7, marzo-aprile 2008) in un articolo intitolato ‘ una vera schifezza’ raccontavamo l’orrore dell’ultimo regalo fatto dal ministro Rutelli al mondo della cultura italiano, prima di abbandonare definitivamente il Ministero: nelle commissioni consultive per musica e danza aveva nominato persone senza competenza in materia, oppure vecchi mammasantissima ai quali erano addebitabili disastri nei bilanci delle istituzioni che avevano in precedenza presieduto. Nella commissione musica, all’epoca, sedeva Valerio Toniolo, e non era la prima volta che Rutelli lo sceglieva come suo ‘aiutante di campo’: prima era stato anche nella commissione cinema. Evidentemente non poteva farne a meno. Toniolo ci contattò, promettendoci che ci avrebbe mostrato le sue credenziali in fatto di musica. Non lo incontrammo allora.
I
giornali ( La Repubblica, con una dettagliata ricostruzione) a
seguito dello scandalo alla regione Lazio, hanno tirato fuori
anche il nome di Toniolo, in relazione all’Auditorium
Conciliazione, concesso in gestione dal Vaticano alla
società ‘I Borghi’( di Lorenzo Cesa e Matteo, suo figlio)
ristrutturato con i soldi di ARCUS ( vi dice qualcosa?), con la
quale la Regione ha stipulato un contratto milionario
(1.300.000 Euro circa) per tre anni, a partire dal 2010, per
avere un luogo di ‘rappresentanza’. Il 2010 è l’anno in
cui la Polverini arriva alla Regione e con Lei anche Francesco
Artemisio Carducci, già assessore del sindaco Rutelli, che
alla Regione è capogruppo UDC. Naturalmente Carducci, nonostante il
cognome illustre, deve lasciare al momento dell’incarico in
Regione, quello di amministratore de ‘I Borghi’ che gli era
stato passato da Cesa, quando anche la sua presenza come
amministratore si era resa incompatibile con le sue cariche
politiche. Da Cesa a Carducci, e da Carducci a Toniolo,
suo fedelissimo, che ancora oggi siede in una di quelle Commissioni
ministeriali ( Danza. Dal cinema alla musica, alla danza!) ed
amministra, attraverso la società ‘ I borghi’ dei Cesa,
l’Auditorium Conciliazione che fra breve ospiterà l'ennesima
edizione del 'Concerto di Natale' e che non è stato concesso al
Nobel Dario Fo.
+++++ sione Musica. Cercansi candidati
Il criticatissimo ministro Franceschini, che al 'Salone del libro' di Torino, forse per dire ' io esisto', se ne è uscito con una boutade sul contrasto libri/tv, che gli ha meritato i fischi dei presenti e, all'indomani, di tutta la stampa, se ne è inventata un'altra che potrebbe mettere a soqquadro l'addormentato ed inattivo suo ministero, non sappiamo se in accordo con Nastasi, indicato da tutti come fonte e causa di molti casini nel settore dello spettacolo dal vivo.
Franceschini
ha fatto un bando, leggibile sul sito del Ministero, con il quale
mette a concorso, per titoli, i posti di membri delle varie
commissioni consultive del Ministero, quelle che danno pareri al
Ministro per l'assegnazione dei fondi alle varie istituzioni. Un
ruolo niente affatto ininfluente: nella nostra lunga carriera di
giornalista abbiamo visto tanta gente inutile e squalificata,
emergere dalla palude, solo perchè componente di una di quelle
commissioni.
La
cosa non ci sembra malvagia, a patto che a presiedere la commissione
che esaminerà le candidature non ci sia Nastasi che,
sebbene conosca l'ambiente dello spettacolo dal vivo, ama
circondarsi - come è sempre accaduto per le
commissioni passate - di servi fedelissimi; e che se raggiunto
da una raccomandazione per tizio o caia, mettiamo da parte di Letta
suo sponsor ed anche testimone di nozze, non può certo dirgli di no.
Nastasi,
in passato, ha messo di tutto e di più nella commissione
musica, che naturalemente conosciamo meglio delle altre. Ci ha messo
persone vicino a Rutelli, come quel Toniolo, del quale sembrava non
potersi fare a meno, al punto che gli ha fatto fare il giro di tutte
le commissioni, senza che per nessuna fosse un esperto; oppure ci ha
infilato amministratori che avevano lasciato istituzioni rinomate in
una voragine di debiti chiamati poi come esperti a valutare l'operato
di altre consimili istituzioni ed a suggerirne l'ammontare del
contributo statale, vedi il caso di Tutino; o raccomandati di varia
natura ed incompetenza. Nastasi, tanta è la sua spocchia, che
s'è spinto in qualche occasione a lodare pubblicamente
amministratori che per cattiva amministrazione lui avrebbe dovuto
pubblicamente accusare; lo ha fatto - vergogna!- con Gioacchino
Lanza Tomasi, definendolo uno dei migliori amministratori che le
fondazioni liriche abbiano mai avuto. E il buco nero del San carlo,
per citare solo l'ultimo fatto sotto la gestione del principe?
Perché
Nastasi, da quello che qualche volta è filtrato dalle stanze segrete
delle commissioni, avrebbe fatto fare il lavoro ai commissari, ma poi
avrebbe deciso lui, costringendoli a firmare decisioni non
condivise, senza che mai nessuno - che servi sarebbero altrimenti -
avesse denunciato apertamente l'accaduto o si fosse dimesso per
protesta. In quelle commissioni , insomma , sarebbe accaduto
tutto il peggio che si possa pensare. E perciò Nastasi, deve
essere tenuto fuori dalla commissione giudicatrice.
La
formi il Ministro, con persone di sicura autonomia e comprovata
professionalità - valli a trovare - senza che il grande, grosso
direttore generale si impicci. Se Nastasi invece la presiederà, vuol
dire che quel concorso è una FARSA.
Lo
sapremo presto se è una farsa, semplicemente leggendo i nomi dei
soli componenti, anche se riteniamo opportuno che
venissero rese note anche le candidature. Noi stessi abbiamo deciso
di inviare la nostra candidatura. Ma temiamo che il grande grosso
direttore generale, difficilmente farà scegliere i membri delle
commissioni, nell'elenco ristrettissimo dei giornalisti che lo hanno
criticato, quando non si sono trovati d'accordo con le sue
decisioni. E noi siamo fra quei pochissimi.
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