La ragione per cui Renzi s'è scagliato apertamente contro la Lorenzin per la Campagna sulla fertilità, non riguardava tanto il manifesto - cosa volete che importi a Renzi di un manifesto - quanto sugli effetti della fertilità che vuol dire famiglie numerose che, se appartenenti al ceto ricco e dominante non creano problemi di occupazione, ma se , invece, sono del ceto medio, anche intraprendente, al presidente del Consiglio, nonostante non sia più sindaco di Firenze, stanno creando molti problemi.
Perchè quelle famiglie numerose, della generazione sua, nate con la benedizione della Chiesa e dei boy scout, per il giuramento di mutuo reciproco soccorso, fatto alla maniera in cui lo intendono massoni e organizzazioni mafiose - ma nè gli uni nè le altre c'entrano nel caso di Renzi, sia chiaro - Renzi le ha prese in carico, assumendosene in prima persona l'onere ed il dovere di provvedere a tutte, in caso di bisogno, ma anche senza che ve ne sia bisogno. E dunque è il frutto dell'umana carità e solidarietà, tanto predicate da Bergoglio, che spinge Renzi ad interessarsi ai destini di alcune famiglie della sua città, delle quali anche a Firenze si è interessato, ed ora continua.
Dopo il caso della plurititolata famiglia De Siervo, il cui capostipite, già alla Consulta Renzi candidò anche alla Presidenza della repubblica e della Rai; e i cui rampolli: Luigi , Renzi ha sistemato alla Rai e poi, forse, alla guida della lega Calcio: e Lucia, prima nella sua segreteria fiorentina e poi altrove, come anche il di lei marito Filippo Vannoni, alla guida della società che gestisce gli acquedotti toscani, ed alla quale Nardella mai e poi mai si azzarderà a imputare l'ultimo disastro sul Lungarno; dopo la famiglia De Siervo - ormai tutta sistemata, salvo che non gli venga voglia, a loro volta, di fare figli, per effetto della campagna della Lorenzin, ed allora il futuro capo del governo, renziano senz'ombra di dubbio per i prossimi cinquant'anni, dovrà provvedere - è tornata agli onori della cronaca un'altra famiglia di professionisti competentissimi, devota al premier che s'è dovuta trasferire a Roma - necessità fa virtù - per chiamata diretta e chiarissima fama. La famiglia Manzione. La quale è tornata agli onori della cronaca in questi giorni, non per Domenico che è e resta sottosegretario agli Interni, ma perchè sua sorella Antonella , ex capo dei vigli urbani, chiamata senza competenze specifiche a Roma a dirigere l'ufficio legislativo di palazzo Chigi, Renzi l'ha spostata al Consiglio di Stato - promoveatur ut amoveatur - tutti dicono per i danni fatti a Palazzo Chigi, non conoscendo il mestiere di grandissima responsabilità cui il premier l'aveva chiamata. Se ne parla in questi giorni perchè l'ex vigilessa non 'ha l'età' per entrare nel Consiglio di Stato, ma Renzi non bada a queste sciocchezze e pur di togliersela dalle palle - si perdoni il linguaggio - l'ha mandata al Consiglio di Stato.
Ma siccome non c'è due senza tre ecco che nella famiglia Manzione un'altra signora, che di nome fa Nicoletta - legata con vincoli parentali stretti alla precedente Antonella ( cugina di secondo grado), la vigilessa per intenderci - nella recente infornata di nomine Rai, Campo Dall'Orto ha tolto da corrispondente in Germania- conosceva il tedesco, sarebbe il caso di indagare - e l'ha messa a dirigere 'Rai Parlamento'. Su di Lei, fonte Rai, circolano delle gag in rete davvero imbarazzanti.
E, intanto, due famiglie sono sistemate. Ora un sistema ci sarebbe per non creare a Renzi ed ai suoi successori altri problemi della stessa natura. Basterebbe che quel nodo rosso che compare nel manifesto della campagna a favore della fertilità tanto contestato, invece che farlo col fazzoletto, i diretti interessati lo facessero con altro, impedendo così loro di procreare creando altri problemi al premier e a tutta la sua successione.
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