Gatti, Daniele Gatti. Gli hanno fatto fare il giro del mondo in quarantotto ore: da Firenze a Torino, dopo aver scartato definitivamente la Scala del suo amico Pereira, offerta al milanesissimo Chailly, tre quarti di nobiltà scaligera e milanese; alla fine l'ha scritturato Amsterdam. Chissà che non faccia lo stesso percorso che ha già fatto Chailly: Amsterdam, Lipsia e poi Milano. In fondo Gatti condivide anche con Chailly il medesimo destino, ottimi direttori entrambi, ma sempre secondi. Per capirci, se Pappano avesse deciso di mollare Londra e Roma , per trasferirsi a Milano, non ci sarebbe stata lotta; avrebbe vinto lui su Gatti e anche su Chailly, e Fournier sarebbe rimasto alla Scala, nonostante Pereira. Della serie 'se mia nonna ecc...ec... ma le cose non sono andate così.
A Bologna hanno fatto un contratto a Mariotti, 'in grande ascesa' - scrivono - della premiata ditta pesarese, dove il teatro passa le estati per la generosità di Mariotti padre.
A proposito di Bologna, anzi di Francesco Ernani, sovrintendente a Bologna, e prima a Roma, scrivono di lui, oggi, che ai tempi della sua sovrintendenza a Roma, si facevano qualcosa come 260 spettacoli, alzate di sipario, per essere più precisi, l'anno. Con tutta la stima per Ernani, 260 ci sembran troppi. Ma forse noi ci siamo distratti e non abbiamo tenuto il conto.
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