Le ultime elezioni per la presidenza sovrintendenza dell'Accademia di Santa Cecilia si sono svolte il 13 ottobre, senza vincitore. In particolare hanno ricevuto voti: dall'Ongaro - che ovviamente è stato alla finestra a contare tutti i suoi affezionati elettori, che sono ancroa pochi, ha preso 18 voti. Cagli che non si era presentato come candidato, ma non si è neanche dimesso, come aveva minacciato , dalla presidenza, ha preso comunque 10 voti, e Battistelli che non ha rinunciato definitivamente a candidarsi alla presidenza dell'Accademia, nonostante la precedente sonora sconfitta, ha preso una decina di voti, come Cagli.
Ora, è evidente alla luce dei fatti, che se mettessero insieme i voti, Cagli e dall'Ongaro, Battistelli verrebbe nuovamente sconfitto.
I voti di Cagli e dall'Ongaro messi insieme, ma a favore di chi? Di Cagli, che finge di non volersi candidare ma che sicuramente vuole restare, o di dall'Ongaro che si è preparato in quest'anno alla scuola serale di Cagli?
Comunque una terza possibilità non è da scartare e che cioè anche Battistelli metta a disposizione di dall'Ongaro i propri voti, o almeno quelli di cui ha necessità per l'elezione, e poi una volta eletto dall'Ongaro, Battistelli si faccia nominare vice presidente dell'Accademia. Ammesso che lo voglia. perché egli deve considerare che l'amministrazione del potere in Accademia, abbastanza impegnativo gli imporrà qualche rinuncia. Battistelli è disposto a farla?
Ciò che ci consola, a seguito dei possibili disastrosi esiti delle elezioni, è che dall'Ongaro, se eletto, liberi i numerosi posti che occupa da tempo, molti dei quali già oggi incompatibili fra loro, e forse per questo, specie nei posti lasciati liberi alla RAI, cominci finalmente a circolare aria e gente nuova.
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