Bruno Carioti già commissario dell'Accademia Nazionale di Danza, unico in Italia in tale settore e di rinomanza internazionale, è stato eletto direttore della stessa Accademia a larghissima maggioranza. Inviato dal Ministero dopo l'uscita di scena tumultuosa dell'ex direttrice Margherita Parrilla, sul cui operato vennero segnalate molte ombre, alla scadenza del suo mandato annuale di Commissario- durante il quale sembra sia riuscito a risistemare l'Accademia che era in preda a profonde di crisi e on solo di nervi - viene eletto direttore, quasi per acclamazione, ottenendo 61 voti su 82. Dunque 3/4 degli aventi diritto al voto lo hanno scelto come direttore.
Naturalmente, qualcuno che si era candidato e che è stato bocciato clamorosamente dal voto dei colleghi, si è risentito ed minaccia ricorso, con la seguente motivazione speciosa ed irragionevole: Carioti è un musicista, non è un coreografo, e dunque non può dirigere una Accademia di danza, come aveva, giustamente, diretto per un lungo periodo il Conservatorio dell'Aquila e presieduto la Conferenza dei direttori dei Conservatori italiani durante tutto il periodo della sua direzione aquilana, dimostrando capacità manageriale e di coordinamento, e di fatto eletto a consigliere privilegiato del Ministero e del direttore generale dell'AFAM del periodo Bruno Civello, da poco sostituito, per sopraggiunti limiti di età. Il quale direttore, da non dimenticare, guidando il Conservatorio aquilano anche nel difficilissimo periodo post terremoto, quando il Conservatorio non aveva più una sede e rischiava di scomparire, è riuscito ad ottenere - unica istituzione scolastica aquilana - una nuova sede per il Conservatorio, costruita in due mesi esatti, che, per quanto provvisoria, è stata finora la sede più idonea fra quelle che hanno in passato, per 40 anni, ospitato il Conservatorio Casella.
Il ricorso del coreografo che ambiva a diventare direttore dell'Accademia si baserebbe sull'antico desueto principio ' femmine con le femmine, maschi con i maschi, direttori italiani dirigono la musica italiana, quelli tedeschi la musica tedesca; chi non è coreografo o ballerino, ma semplice musicista - come se la musica e la danza fossero territori lontanissimi ecc... - non può dirigere un istituto di danza...
Al quale ricorso gli stessi insegnanti dell'Accademia hanno già risposto con la votazione appena eseguita che pur riguardando il futuro non è che la promozione a pieni voti della gestione commissariale dell'Accademia, in un periodo di gravissime tensioni.
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