La cancellazione dell'opera di Gyorgy Kurtag, 'Fin de partie', messa in cartellone per la prossima stagione, quella dell'EXPO, dalla Scala di Milano è stata cancellata dalla direzione. La ragione potrebbe essere rinvenuta nel costo della nuova opera, se pure coprodotta con Salisburgo.
Le opere nuove costano sempre tanto. Nel caso della Scala, l'altra nuova opera, che doveva andare in scena già da tempo, ed è stata poi rimandata all'EXPO, e cioè quella di Battistelli - il suo nuovo film per intenderci, sull'opera dell'ex presidente americano Al Gore, dal titolo CO2, che tocca il problema della difesa della natura per la quale Al Gore si è molto impegnato - potrebbe costare più del previsto ed allora si è sacrificato Kurtag sull'altare di Battistelli. O forse non c'entra neanche minimamente Battistelli, bensì la mancanza di soldi, o previsioni di bilancio errate. Neanche questo: la Scala ha dichiarato che Kurtag non finisce in tempo l'opera che, perciò, è stata cancellata. Al suo posto Wozzeck di Alban Berg.
C'è da augurarsi solo che il lungo cartellone già presentato, con tutto l'orgoglio milanese di tenere il teatro aperto ogni sera durante l'Expo, non perda pezzi giorno dopo giorno.
Per un Kurtag che si perde per decisione interna alla Sala, una Garritano viene riammessa per decisione esterna, della magistratura. Il caso della étoile della Scala è ben noto. La ballerina aveva denunciato che molte giovani colleghe correvano il rischio di diventare anoressiche, in considerazione del peso standard che si chiede ad una ballerina. Molte colleghe le si sono rivoltate contro, come anche il teatro. Ora la Corte d'appello le ha dato ragione obbligando la Scala che l'ave va estromessa, per diffamazione, a riprenderla. Ed anche - aggiungiamo - a fare attenzione alla salute fisica delle giovani ballerine.
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