Patron Gubitosi
Un bilancio «estremamente positivo», fatto di grandi numeri, «oltre trecento ospiti», «oltre cinquanta registi dei film in concorso, e, ancora, le anteprime, e i tanti, ma veramente tanti progetti sociali dove abbiamo dato spazio ed ascolto a chi nella vita opera e lavora per i ragazzi, con particolare riferimento a chi ha bisogni speciali». È quello tracciato da Claudio Gubitosi, fondatore del Giffoni Film Festival, nella conferenza stampa di chiusura della 54/a edizione, alla Giffoni Multimedia Valley.
Un successo per un festival «realizzato grazie ad un primo, importante, finanziamento della Regione Campania che il presidente Vincenzo De Luca, a maggio, è riuscito a recuperare tra i fondi propri. Lo aveva promesso e lo ha fatto», sottolinea Gubitosi, che punta invece il dito contro «l'azione messa in campo dal ministro Sangiuliano, esclusivamente contro Giffoni. Come ben sapete lo scorso anno otto ministri del governo Meloni sono venuti a Giffoni. E anche quest'anno ho rinnovato l'invito a quei componenti del governo la cui presenza ritenevo potesse essere necessaria per l'arricchimento del confronto tra le istituzioni ed i ragazzi. La presidente Meloni mi ha ringraziato per l'invito, ma, per suoi impegni istituzionali in Italia e all'estero, non è potuta esserci. Vale lo stesso per i ministri Fitto, Crosetto, Nordio, Valditara, Calderoli. Abbiamo avuto in collegamento il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti», ieri è arrivato «il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi».
E ancora «il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi ci ha inviato un videomessaggio». Invece, «anche quest'anno, dopo diverse promesse è mancato nuovamente all'appello il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che pure dovrebbe essere il ministro di riferimento per Giffoni».
Il festival, sottolinea ancora il fondatore, da anni «risponde al bando relativo alla concessione di contributi ad attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva» e più volte ha raggiunto «il primo posto in graduatoria con un finanziamento arrivato lo scorso anno a 950mila euro». Ma «quest'anno, per la prima volta da quando esiste questo tipo di intervento, il ministero della Cultura ha inteso imporre un tetto pari a 400mila euro di contributo massimo erogabile. Fin qui nulla da eccepire, se non fosse stato che la pubblicazione del bando c'è stata a luglio, a pochissimi giorni dall'inizio del festival, creandoci stupore ma soprattutto grande preoccupazione. A guardare le graduatorie degli ultimi anni sorge più di un sospetto. Quali sono i progetti che negli anni hanno superato i 250mila euro di contributo? Uno solo. E cioè Giffoni che nelle ultime cinque edizioni del bando, come detto, si è visto riconoscere un sostegno pari a quasi un milione di euro annui. Ecco perché non penso di sbagliare se definisco questo bando un bando punisci-Giffoni».Una scelta che Gubitosi attribuisce a motivi politici: «La mia responsabilità sarebbe stata quella di mettermi al fianco del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento al mancato trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Ecco, secondo alcuni, io sarei dovuto restare in silenzio piuttosto che mettere in luce, come ho fatto, le difficoltà ed i problemi che anche Giffoni poteva avere in seguito al mancato riparto delle risorse, rischiando, come è successo per tantissime altre attività, di chiudere». «Avrei dovuto perciò tacere? Impossibile. Inaccettabile», rivendica. «Se il ministro Sangiuliano avesse accettato l'invito, avrebbe avuto modo di toccare con mano la nostra realtà e avrebbe avuto modo di comprendere cosa è stato realizzato in questi anni proprio grazie ai Fondi di Sviluppo e Coesione», sottolinea ancora. E invece il Mic «taglia i fondi ai ragazzi, alle famiglie, agli italiani. E questo è davvero inaccettabile».
L'obiettivo a questo punto è che «Sangiuliano ci restituisca quello che ci è stato sottratto. Ci appelliamo al ministro perché ripristini quelle condizioni di agibilità». L'appello di Gubitosi è anche «ai parlamentari di ogni forza politica» perché intervengano «nelle forme che ritengono più opportune. Chiedo, inoltre, di prevedere attraverso un emendamento alla legge di bilancio dello Stato, di prossima approvazione, uno stanziamento annuale fisso. È il modo più opportuno per sottrarci a questa condizione di precarietà e di incertezza».
Non si è fatta attendere la risposta: «In Italia ogniqualvolta si tenta di riformare e si toccano santuari e rendite di posizione si scatenano polemiche. Ma cambiare, quando sono in gioco i soldi dei cittadini, è necessario. Pensare a un intento politico e, peggio ancora punitivo, è una gigantesca falsità. Nulla di tutto questo: c’è stata solo la volontà di moralizzare e razionalizzare la spesa. Al Festival di Giffoni sono state erogate somme che sono arrivate fino a 950 mila euro per l'edizione del 2023: più di ogni altra iniziativa di questo tipo, fatta eccezione per la Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2023 il contributo al Giffoni Film Festival è stato di 950mila euro su uno stanziamento complessivo di 7 mln di euro.
Questo stanziamento generale è rimasto invariato nel 2024. Al GFF, quindi, nel 2023 è andato il 13.57 per cento dell’intero ammontare delle risorse destinate a tutti i festival, rassegne e premi cinematografici italiani. Accogliendo anche la proposta di molti altri promotori si è pensato di mettere nel bando annuale un tetto di 400mila euro per giungere a una ripartizione più equa e aprire a un numero maggiore di soggetti beneficiari. C’è stata una correzione generale del bando e una razionalizzazione che non puntavano a penalizzare alcuno, ma solo a introdurre principi più equi. Il resto sono fantasie. ( !!!!!)
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