Prendiamo il caso, tornato agli onori della cronaca, questi giorni, per via della sentenza della Consulta, del limite die tà dei sovrintendenti fissato a 70 anni.
La Consulta dice al Governo. perchè usare il Decreto legge? perchè occorreva risolvere qualche criticità? La questione era complessa meglio ricorrere al Parlamento non per fargli avallare il Dl ma per discutere il provvedimento.
Naturalmente non sfugge a nessuno nemmeno ai più sciocchi che la ragione del Dl non era dovuto alla necessità di intervenire per risolvere qualche criticità, bensì, semplicemente, per IMPADRONIRSI della RAI, in spregio alle leggi per le quali il mandato di Fuortes non era giunto al termine. E, di conseguenza, per potergli offrire in cambio una poltrona da sovrintendente, se avesse lasciato libera quella di vertice della Rai che avrebbe potuto mantenere, se avesse avuto un briciolo di carattere, fino a questa estate.
Adesso si ripropone un caso analogo., Sangiuliano, il ministro predatore a nome di Meloni, vuol mettere le mani su un bel numero di Fondazioni liriche, cinque per ora, i cui vertici stanno per scadere. Sangiuliano, e il suo servo Mazzi, hanno già pronto un altro decreto che modifica la governance delle Fondazioni, mettendole alle dirette dipendenze del Governo.
Chi ha fatto notare che il Governo da un lato dà corso alla autonomia differenziata e, contemporaneamente, accentra nelle mani del Governo i poteri di istituzioni che dipendono direttamente dai territori e, singolarmente, dai sindaci delle città che le ospitano.
Insomma questo governo che sistema adopera per risolvere crisi vere o presunte. Nel caso di Fuortes, per l'ingordigia accentuata dalla lontananza dal potere per molto tempo, modifica la legge, ad personam - ad personas: ci ha messo dentro anche la Scala oltre il San Carlo - con il limite di età dei sovrintendenti; nel caso più recente, intervenendo immediatamente per dare più potere al governo centrale, togliendolo ai sindaci, per insediarvi, dopo averli indicati, sovrintendenti graditi. Invece che formulare secondo i tempi parlamentari una riforma generale, ammesso che quella proposta sia più efficace di quella in atto.
Insomma questo Governo, quando le cose non gli garbano - come direbbero in Toscana - cambia le leggi, invece che attenervisi, come è regola per qualunque cittadino, istituzione e governo. Chiaro, Meloni?
E se anche questo sistema fa cilecca, c'è la riserva: quando il Governo si trova alla canna del gas, invoca la discontinuità. Richiesto di spiegare discontinuità da chi e da che cosa, tarda a dare risposta.
Quando andranno a casa, perchè accadrà speriamo più presto che tardi, ci vorrà del tempo per riparare i danni che hanno procurato all'ordinamento legislativo e istituzionale del nostro Paese.
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