lunedì 29 luglio 2024

Orvieto: Alemanno e Vannacci chiedono più SOVRANISMO ( da Il Messaggero, di Riccardo Palmi ) Una stana coppia al festival della comicità tragica ( P.A.)

 


Gianni Alemanno e Roberto Vannacci

Gianni Alemanno e Roberto Vannacci, la strana coppia. O forse, non poi così strana. Ex sindaco di Roma il primo, un passato e un presente tutto a destra: dalle file del Movimento sociale ad Alleanza nazionale e il Pdl. Fino all'avventura con il nuovo movimento lanciato un anno fa, Indipendenza!, per dire no agli «eccessi» dell'Unione europea, sganciarsi dalla Nato e mettere in cima alle priorità il tema della pace. Neofita della politica il secondo, che ha appena esordito a Bruxelles come eurodeputato, sull'onda di oltre 500mila preferenze incassate da capolista della Lega. E soprattutto, dopo l'exploit del suo "Il mondo al contrario", scritto quando era ancora un "semplice" generale dell'esercito. 

Prove di intesa?

Prove di intesa a destra? Chissà. Intanto il generale leghista è stato ospite di punta a Orvieto della tre giorni sovranista lanciata proprio da Alemanno. Eccoli entrambi in camicia bianca a discutere di sovranità nazionale. E le corrispondenze tra i due non sono mancate. "Vannacci è l'elemento di novità in chiave identitaria e sovranista in queste elezioni europee", osserva l'ex sindaco di Roma. Che aggiunge: "Non tutto che lui dice è condivisibile, ci sono ancora molti aspetti ruspanti e molto provocatori, però sicuramente c'è una sintonia che ci spinge a dare veramente forza a questo polo sovranista". E insomma se son rose fioriranno. Risponde il neo-eurodeputato: "Le idee, i principi e i valori sui quali mi baso sono sicuramente intesi a esaltare il nazionalismo e il sovranismo di uno Stato, inteso nella sua accezione positiva. Ovvero l'esaltazione di quei principi, valori e idee che caratterizzano un popolo e una nazione". 

Certo: il generale fa parte di un partito, la Lega (seppur da indipendente), che sta saldamente in maggioranza. Mentre Alemanno in questi anni non ha fatto mancare critiche al governo Meloni, soprattutto sull'approccio giudicato fin troppo europeista della premier. Entrambi poi non nascondono le una certa qual simpatia per la Russia: alla tre giorni umbra era presente tra gli ospiti anche l'ambasciatore del Cremlino a Roma, Alexey Paramonov, di fatto estromesso da tutti gli eventi diplomatici da quando la Federazione ha invaso l'Ucraina. Mentre il generale, commentando l'avvio delle Olimpiadi, non ha fatto a meno di lanciare una provocazione: "Altro fallimento mostruoso ai giochi olimpici - ha detto - è l'assenza di due bandiere europee", alludendo quindi all'estromissione dai Giochi di Russia e Bielorussia. 

Punti di contatto

I punti di contatto non mancano, insomma. Chissà se in futuro si trasformeranno in qualcosa di più. Specie se si avvereranno i pronostici di chi, come Matteo Renzi, si dice convinto che la candidatura nella Lega a Bruxelles per il generale del "mondo al contrario" non sia che il primo passo del suo futuro politico. Che potrebbe vederlo protagonista. Magari in veste nazional-sovranista, forse alla testa di un suo movimento. "Il sovranismo - osserva intanto Alemanno da Orvieto - è un'ondata che c'è in tutta Europa e ora deve realizzarsi anche in Italia. Per fare questo è necessario il nostro apporto, che siamo i sovranisti in purezza, i sovranisti sociali, ma anche l'evoluzione del pensiero di Vannacci. Poi - conclude - vedremo cosa succede nel centrodestra...». Mai dire mai. 

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