Firenze off limits per Roberto Vannacci. Il candidato-sindaco del centrodestra, ex direttore degli Uffizi (oggi in aspettativa dal museo di Capodimonte) Eike Schmidt, ha messo il veto. Lui con Vannacci non vuole avere niente a che fare e poco importa che la richiesta a lui rivolta di scendere in campo per cercare di strappare la città al centrosinistra sia stata firmata anche dalla Lega: sul palco con lui e nelle manifestazioni elettorali del centrodestra Vannacci va tenuto alla larga. Altrimenti Schmidt sbatterà la porta e pianterà tutti in asso. «Le sue posizioni sono in forte contrasto con quelle della coalizione, della lista civica e le mie personali. Siamo agli antipodi», dice Schmidt, che aggiunge: «La mia candidatura e tutta la lista civica che mi appoggia sono ispirate dai valori del Cristianesimo, del Rinascimento e dell’Umanesimo, che niente hanno a che spartire con posizioni disumane come quelle di Vannacci che abbiamo dovuto leggere sui giornali».
Nella Lega l’imbarazzo per lo scontro Schmidt-Vannacci è notevole
Nella Lega l’imbarazzo è notevole. Anche perché la lista civica Eike Schmidt sindaco è guidata da un ex consigliere comunale leghista, Massimo Sabatini. Ma a terremotare il centrodestra fiorentino c’è pure l’iniziativa di alcuni dirigenti del Carroccio che vorrebbero che la lista comunale della Lega fosse capeggiata proprio da Vannacci.
Secondo loro egli potrebbe portare un pacchetto di voti decisivo per l’assalto a Palazzo Vecchio.
Il capogruppo leghista in consiglio comunale, Federico Bussolin, conferma che la proposta a Vannacci è stata fatta e il senatore fiorentino della Lega, Claudio Borghi, è entusiasta: «La proposta di candidare Vannacci anche per il consiglio comunale di Firenze è ottima e a giudicare dalle reazioni stizzite di tutti credo che abbia colpito nel segno, speriamo vada a buon fine». Gli risponde Paolo Bambagioni, braccio destro di Schmidt: «Mi dissocio da Vannacci, noi lavoriamo per una Firenze inclusiva».
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