Ieri, martedì 7, dopo una settimana dall'inizio, abbiamo visto la puntata de La Gioia della Musica di e con Corrado Augias, dedicata all'opera 'Pagliacci' di Leoncavallo, opera verista che al maestro Corrado non va giù, perchè a lui il verismo - l'opera verista- non piace. E chissenefrega . Ma Augias voleva dichiararsi di scuola 'antiverista' nella scia dei tanti che condannarono senza appello quella forma di melodramma, non considerando che i capolavori restano - Pagliacci e Cavalleria rusticana, i più noti - e sono al di sopra del genere d'opera.
Si faceva aiutare dalla direttrice d'orchestra Speranza Scappucci, come fa ogni volta che la puntata è dedicata al repertorio operistico; mentre in quelle dedicata al repertorio sinfonico chiede aiuto al m. Canonici.
Scappucci è meno chiara nelle spiegazioni, ma sul podio è più efficace, al contrario di Canonici che sul podio appartiene al genere di direttori per i quali si coniò lo slogan: 'chi lo guarda è perduto', però come divulgatore appare più competente, chiaro ed efficace della collega.
Non abbiamo mai apprezzato le 'augiasate', il soffermarsi cioè su aspetti e particolari che appaiono a lui interessanti ma che forse non lo sono per nessun altro, come quella di ieri, quando ha voluto mostrare due strumenti della stessa famiglia orchestrale ma dal timbro molto diverso: oboe e corno inglese. Qual era lo scopo? Come anche non capiamo certe puntualizzazioni che ci fanno ogni volta dire: ma Augias a chi si rivolge con la trasmissione?
Comunque quest'anno, salvo forse una eccezion o due, appena sopra il 5% di share, la trasmissione gira intorno allo share 4,5%; una volta proprio lunedì è sceso anche al 3,8%, livelli che nel precedente ciclo rappresentavano le punte più basse. Ma Augias il suo pubblico, qualunque cosa faccia, ce l'ha. Ha i suoi fedelissimi che, nel caso de 'La gioia della Musica', sono circa 800.000 telespettatori. In soccorso del maestro divulgatore la collocazione oraria ed anche la relativa durata.
P.S. A noi strappa un sorriso l'Augias che durante l'esecuzione dell'orchestra siede in platea, vestito da sera, si mette gli occhiali e segue - fa finta di seguire - la partitura del brano eseguito.
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