Premio Rotondi, Sassocorvaro premia i salvatori dell’arte
In programma sabato 10 giugno a Sassocorvaro la 25esima edizione del Premio Rotondi. Il prestigioso riconoscimento previsto da legge statale 111 del 2009 è organizzato dall’Amministrazione comunale. Nata nel 1997 su idea del giornalista e scrittore Salvatore Giannella, prende il nome dal Soprintendente di Urbino Pasquale Rotondi. Quest”ultimo coordinò “l’Operazione salvataggio” dei principali capolavori dell’arte italiana nel Montefeltro durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il Premio viene assegnato a personaggi che si sono distinti per “esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico”. Ogni anno, una giuria selezionata assegna il Premio ai salvatori dell’Arte a quegli “eroi normali” che praticano l’arte di salvare l’arte. La manifestazione vanta patrocini e collaborazioni importanti, tra cui, Ministero della Cultura, Presidenza del Consiglio del Ministri, Regione, Provincia. Comuni di Carpegna e Urbino, dell’Unione montana del Montefeltro, Pro loco, Confcommercio Marche Nord, Galleria Nazionale delle Marche.
Sabato 10 giugno alle 16 presso l’Auditorium comunale di Sassocorvaro la consegna dei premi e relativa motivazione. Ecco gli otto nomi:
Floriano Biagi maestro ebanista di Sassocorvaro di Auditore per aver curato la manutenzione del Palazzo ducale di Urbino, della Rocca di Sassocorvaro e delle altre eccellenze monumentali delle Marche.
Paolo Conti giornalista del Corriere ella Sera per il costante impegno sulla divulgazione dei temi culturali e rappresentante simbolico della squadra che ha curato la mostra “L’arte liberata “ alle Scuderie del Quirinale.
Marica Mercalli per il costante impegno a favore della sicurezza e del recupero del patrimonio culturale.
Franco Signoretti imprenditore pesarese per aver acquistato e restaurato lo storico palazzo Perticari.
Mario Scaglia ingegnere per la sua donazione all’Accademia Carrara di Bergamo di una collezione contenente medaglie, placchette ed altri esemplari tra bielli, paci e crocifissi.
I salvatori dell’arte ucraina simbolicamente rappresentati da Ihorn Kozhan direttore del museo di Leopoli che hanno preservato il patrimonio culturale che rischiava di finire sotto le bombe.
Francesco Lotoro pianista e direttore d’orchestra che ha raccolto strumenti musicali e musiche elaborate dai musicisti internati nei lager nazisti.
Jacopo Tabolli etruscologo scopritore con la sua equipe di 25 statue etrusche risalente a 2300 anni fa a San Casciano.
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Il Premio Rotondi ed uno dei vincitori di quest'anno mi rendono particolarmente felice ed un pò anche orgoglioso.
Mi spiego. Felice innanzitutto perchè il Premio è nato da una idea del mio amico e compaesano, Salvatore Giannella ( siamo ambedue di Trinitapoli) che al benemerito Rotondi ha dedicato, prima della istituzione del premio, una sua personale appassionata ricerca.
E poi perchè quest'anno, fra i premiati, c'è un mio quasi amico e quasi compaesano, Francesco Lotoro, pianista, di Barletta, che si è prodigato con tutte le sue forze, e continua a farlo, nell'impresa di salvare da sicura dispersione, la memoria dei musicisti internati dai nazisti. A Barletta ha fondato il 'Centro di documentazione di Musica Concentrazionaria' che va arricchendo giorno dopo giorno con la ricerca costante di tutto ciò che può far capire quel che la musica fece (e i musicisti naturalmente attraverso essa) per 'alleviare' il disumano trattamento inferto ad esseri umani senza colpe da quegli assassini dei nazisti. ( Pietro Acquafredda)
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