La musica, la musica e ancora la musica. Il presidente del Comitato del centenario di Giacomo Puccini, Alberto Veronesi, resta ancorato alla sua visione della ripartizione dei fondi (9,5 milioni) stanziati dal Ministero per questa ricorrenza. Benissimo il recupero delle case di Puccini, ma il cuore dell’anniversario saranno i grandi protagonisti internazionali della lirica.
Maestro Veronesi, qual è lo spirito di queste Celebrazioni?
"La legge istitutiva prescrive la promozione, valorizzazione e diffusione in Italia e all’estero dell’opera e della figura di Puccini attraverso manifestazioni di alto livello e la conservazione dei luoghi del compositore".
Questo come si concretizza?
"Stiamo chiedendo a grandi personaggi musicali, interpreti, esecutori e orchestre di livello internazionale di manifestare il loro affetto e ammirazione venendo nei luoghi di Puccini. La comunità internazionale risponde, come si vede da alcuni nomi pubblicati anche senza autorizzazione del presidente del Comitato. Qualcuno ha diffuso la delibera di consiglio, ma io aspetto di avere i contratti. Puntiamo ad avere grandi artisti nonostante il poco preavviso, per dare un senso alle celebrazioni".
Altri spunti?
"Ci saranno gli aspetti scientifici con approfondimenti, nuovi documenti, nuove esecuzioni, revisioni critiche. Nel Comitato ci sono esperti per fare approfondimenti musicologici. Di certo, senza adeguate celebrazioni di cui parla la legge, non c’è tutto il resto. La base sono le celebrazioni musicali per esaltare la figura di Giacomo Puccini. Lunedì andrò al Ministero per far vedere che il Comitato sta lavorando bene anche se qualcuno mette in discussione i nomi di assoluto valore".
Perché l’inaugurazione avviene a Lucca e non a Torre del Lago, dove Puccini compose tante opere?
"Lucca è la città dove è nato il Puccini, deve riconquistare questa immagine superando trascuratezze ed errori di valutazione del passato. Dovrà mantenere questa identità anche dopo le celebrazioni. C’è massima sintonia col sindaco Pardini, la sua amministrazione, e le fondazioni ed enti culturali ubicati a Lucca".
Perché è stata scelta Beatrice Venezi per il concerto di apertura?
"Intanto è lucchese, e poi è una direttrice d’orchestra che sta oggettivamente cominciando un percorso importante nel campo pucciniano, che è stato in passato da lei vitalizzato al Festival Puccini, quando per un periodo ha avuto un ruolo anche all’interno della manifestazione torrelaghese".
Ma lei, maestro, non dirigerà nulla durante le celebrazioni?
"Io sono il presidente e direttore artistico delle manifestazioni, non vado a proporre me stesso nelle celebrazioni. Per me è già un grande onore dirigere il nuovo allestimento di Bohème che aprirà il Festival Pucciniano".
Non trova, almeno per quest’anno, che le celebrazioni favoriscano Lucca a discapito di Torre del Lago?
"Il Festival fa parte delle celebrazioni, a luglio avremo un solo evento a Lucca e due a Torre del Lago. Non c’è uno squilibrio. Però a Viareggio è difficile trovare luoghi dove fare spettacoli di alto livello in inverno. Del resto a Lucca sono ancora in corso verifiche tecniche per capire se è possibile ospitare orchestre grandi per nome e per numero dei musicisti".
Ci sono idee per il 2004?
"Vogliamo far venire a Lucca e a Torre del Lago i più grandi artisti del mondo per opere e concerti. Abbiamo contatti per un rapporto col Maggio Fiorentino e i suoi straordinari professori dell’orchestra e i direttori. Nel contempo lavoriamo per coprire l’intero catalogo pucciniano in collaborazione complementare con la Fondazione Festival Puccini. Intendiamo mettere in scena, tra Lucca e Torre, tutte le opere composte da Puccini".
E le case di Puccini?
"I fondi sono questi: 450 mila euro per i primi lavori all’ingresso del teatro di Torre del Lgo; oltre 200 mila alla Villa Puccini di Torre; intervento al teatro di Bagni di Lucca lavorò da giovane, e restauro dell’organo di Mutigliano; iniziato anche il restauro della villa del Marco Polo con 200 mila euro alla Fondazione Puccini di Lucca".
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