Brescia si prepara ad accogliere le fasi finali della prima edizione del Concorso Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli, che vivrà il suo clou dal 20 al 28 ottobre prossimi con i concerti, aperti al pubblico, dei pianisti che hanno superato le preselezioni.
Ad organizzare l’evento la G.I.A. – Giovani Interpreti Associati – APS, che ha così voluto onorare l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 celebrando al tempo stesso uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, il bresciano Arturo Benedetti Michelangeli.
Trentasei i giovani che sono stati selezionati rispetto ai 146 che avevano inviato la loro candidatura da tutto il mondo. Il corposo compito è stato assolto dalla Giuria di Preselezione, composta dai maestri Massimiliano Motterle, che è anche direttore artistico della G.I.A. e del Concorso, Maria Grazia Bellocchio e Sergio Marengoni, quest’ultimo allievo di Mario Conter a sua volta discepolo di Arturo Benedetti Michelangeli.
«Ascoltare i giovani pianisti che si sono iscritti al Concorso – commenta Massimiliano Motterle – è stato un vero privilegio per diversi motivi. Innanzitutto per il sorprendente ed altissimo livello musicale ed artistico, tanto alto che la Giuria ha deciso, non senza difficoltà, di non ammettere alle fasi finali alcuni pianisti pur vincitori di altre importanti
competizioni internazionali. E tengo a precisare, continua Motterle, che tutte le decisioni sono state prese dalla Giuria all’unanimità, dopo svariati ascolti, fatti dapprima singolarmente e successivamente in gruppo».
Altro motivo di orgoglio la folta partecipazione di pianisti che studiano nelle più prestigiose scuole al mondo e con alcuni degli insegnanti più apprezzati. «Tengo a citare la Julliard School di New York, prosegue ancora il maestro Motterle, il Conservatorio di Oberlin, la Heisler Hochschule di Berlino, la Scuola musicale di Fiesole e dell’Accademia di Imola,
come anche il Conservatorio di San Pietroburgo».
Sottolinea con soddisfazione la giovane età dei concorrenti il presidente del Concorso e della G.I.A. Fabrizio Chiarini: «L’età media dei candidati, provenienti da 14 nazioni, è risultata essere particolarmente bassa, pari a 24 anni, con la presenza di diversi giovanissimi tra i quali una quindicenne ed una sedicenne, entrambe di grande talento». Il Concorso Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli è inserito tra le manifestazioni per la Capitale Italiana della Cultura ed è reso possibile dal supporto, oltre che del Comune, anche della BCC Brescia e di Fondazione ASM.
«La manifestazione, interviene il presidente Chiarini, oltre a rappresentare uno dei vertici musicali di questo 2023 intende anche coinvolgere attivamente la città in un progetto di accoglienza diffusa. Ci piacerebbe infatti trovare 36 famiglie bresciane disposte ad ospitare i candidati nelle giornate del concorso, indicativamente dal 19 al 29 ottobre.
Requisiti in tal senso sono o l’ubicazione dell’abitazione in centro città o in zona servita dalla metro, la disponibilità di una camera riservata e, se possibile, di un pianoforte. La presenza del pianoforte non è comunque vincolante poiché il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia ha deciso di mettere a disposizione i propri strumenti per lo studio dei concorrenti. Chi fosse interessato può mettersi in contatto con la segreteria del Concorso all’indirizzo email comunicazione@concorsomichelangeli.it».
Entrando nel dettaglio, il Concorso Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli prevede dal 20 al 25 ottobre prossimi le diverse fasi di selezione in San Barnaba, mentre il 28 ottobre al Teatro Grande i tre finalisti prescelti si contenderanno la vittoria in un concerto con l’orchestra Bazzini Consort diretta da Aram Khacheh.
La valutazione dei candidati sarà affidata ad una Giuria Internazionale composta da 7 eminenti personalità del pianismo nazionale e internazionale: a presiedere il collegio sarà la celebre pianista georgiana Elisso Virsaladze, affiancata dallo statunitense Alexander Kobrin, dal francese Jacques Rouvier e dal polacco Piotr Paleczny, oltre che dagli italiani Andrea Lucchesini, Sergio Marengoni, Alberto Baldrighi.
Alla serata finale, che decreterà il vincitore del Concorso, è legata inoltre l’anima solidale della competizione.
«Se le prove in San Barnaba sono ad ingresso libero – continua infatti il presidente Chiarini – per il concerto al Teatro Grande chiederemo il pagamento di un biglietto di 10 euro, senza distinzioni di settori. Il ricavato sarà interamente devoluto all’Unione Italiana Ciechi, sezione di Brescia, per la realizzazione di un progetto consistente nella trascrizione in Braille del testo musicale “L’ora di pianoforte 1”. Si tratta di un metodo pratico che accompagna i bambini dai primi passi sulla tastiera alle esecuzioni più complesse in un percorso didattico sviluppato attraverso un ampio repertorio di brani originali e celebri, schede operative e supporto con consigli chiari e concisi, repertorio a quattro mani, tracce audio online».
Il montepremi complessivo di circa 30mila euro previsto dall’organizzazione colloca il Concorso tra le competizioni di fascia alta. Oltre ai premi già previsti, ne è stato istituito uno ulteriore, riservato al più giovane semifinalista, istituito per volontà delle famiglie di Riccardo Gobbi e Fabio Pasotti, due giovani amici, originari di Lumezzane, deceduti a poco più di un anno di distanza l’uno dall’altro in tragiche circostanze.
Così li ricordano i loro genitori: «Fabio e Riccardo, nati entrambi nel 1993 e residenti con le famiglie a Lumezzane, frequentano le scuole dell’obbligo e diventano amici. Fanno parte del gruppo Scout ed insieme suonano in un complesso sin dall’età di 12 anni: Fabio Canta, mentre Riccardo suona la chitarra. Fabio e Riccardo, amici di una vita, così diversi e così affini. Ricordarli significa affermare la gioia di vivere della giovinezza nel suo pieno fiorire. Personalità forti e determinate, sapevano esprimersi nella leggerezza dell’ironia e della gentilezza, in un costante contrappunto fra motivi diversi, ma sempre armonici e consonanti. Per questo, ricordarli con la musica, la loro grande passione comune, è il modo più bello, più alto, più commovente di serbarne la memoria. Nella musica rivive chi ha amato la musica e per noi, a cui Fabio e Riccardo sono stati così dolorosamente tolti, è come ritrovarli dopo la perdita».
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